Al Teatro Lirico Sperimentale “A.Belli” di Spoleto tutto è pronto per l’inizio delle prove del dittico inaugurale della 68°Stagione Il Giocatore/La Canzone dei Luoghi Comuni, regia e testi Marco Martinelli, che vedrà in scena Ermanna Montanari e Alessandro Argnani, il quale è già stato diverse volte a Spoleto per provare con il Coro di Voci Bianche dell’Istituzione Lirica Umbra.
In attesa che Marco Martinelli e Paolo Rossi inizino ufficialmente le prove di regia, ed i direttori Flavio Emilio Scogna e Marco Angius quelle coi i cantanti, l’Ensemble e l’Orchestra, il regista Adamo Lorenzetti e il direttore Francesco Massimi sono impegnati già da qualche giorno con la messa in scena di Serpilla e Bacocco. Quella con gli Intermezzi “dimenticati” del ‘700, è oramai un appuntamento consolidato nell’ambito delle Stagioni liriche sperimentali per gli appassionati del settore.
Come di consueto gli intermezzi avranno una preview al Festival Segni Barocchi giovedì 18 settembre alle ore 21.15 all’Auditorium Santa Caterina di Foligno; evento che sarà presentato Lunedì 1 Settembre ore 11.00 alla Sala Pio La Torre del Comune di Foligno. Quest’anno si è scelto di rappresentare “Serpilla e Bacocco” tre intermezzi di Giuseppe Maria Orlandini su libretto di Antonio Salvi. Come si evince dalle parole di Francesco Massimi “Serpilla e Bacocco” rappresenta una sorta di cartina tornasole nella storia non solo dell’intermezzo ma anche del genere operistico in quel delicato periodo che fu il passaggio da una scrittura di carattere più “severo” e caratterizzata da un forte interesse strumentale, ad un tratto più semplificato, con una attenzione più marcata all’articolazione della melodia, più incisiva, più vivace, meglio definita anche con l’ausilio di uno scheletro armonico e contrappuntistico decisamente più essenziale.
Tra i lavori di Orlandini, è quello che forse più marcatamente reca le tracce di questa trasformazione del gusto e forse da questo si possono dedurre i contorni entro i quali si mosse la sua fortuna. L’intermezzo è del 1715 e ha conosciuto diverse revisioni nel tempo, mantenendo popolarità pressoché costante. L’avvicendarsi dei consensi riscossi da questa piccola gemma, accostata per popolarità a “La Serva Padrona” di Pergolesi, dunque, rappresenta una felice testimonianza di quanto fosse viva la produzione musicale di quegli anni e rispondesse con singolare e gagliarda simbiosi alle istanze di un pubblico sempre attento ed esigente”. La regia è affidata ad Adamo Lorenzetti diplomato alla Toronto High School for the Performing Arts, è laureato in Lettere e Filosofia con indirizzo musicologico conseguita all’ Università di Urbino. Ha lavorato come regista e consulente musicale per importanti teatri lirici italiani e europei fra cui il Rossini Opera Festival di Pesaro.