Non tutti sanno che Guy Verhofstadt, l’uomo che durante un dibattito al Parlamento Europeo ha definito il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte “un burattino di Salvini e Di Maio“, ha molti più legami con l’Italia (è stato insignito del Cavalierato di Gran Croce, massima onorificenza della Repubblica italiana) e con l’Umbria di quanto si possa pensare.
Il leader dei liberali europei, nonché ex primo ministro del Belgio, possiede infatti da anni una casa nel Comune di Monte Santa Maria Tiberina, a pochi chilometri da Città di Castello, e in estate è spesso presente nella vallata altotiberina. Nell’agosto scorso il piccolo borgo fu addirittura scelto come la location del matrimonio della figlia Charlotte.
Anche e soprattutto per questo il consigliere provinciale Andrea Lignani Marchesani esorta i colleghi Luciano Bacchetta e Letizia Michelini, rispettivamente sindaci tifernate e montesco, “a non dimenticarsi di indossare una fascia tricolore“.
Sbagliare è umano ma le scuse sono il minimo che questo signore deve alla nostra Nazione. L’insulto al primo Ministro Conte, è un’offesa all’Italia tutta a prescindere dalle posizioni politiche di ognuno di noi
“Nella nostra piccola dimensione geografica – conclude Lignani – si ritiene doveroso che i due sindaci richiedano ufficialmente le scuse all’Italia e, in caso di diniego che nessuno si augura, dichiarino il Signor Verhofstadt persona non gradita nelle nostre Comunità. All’uopo ho scritto una lettera ufficiale al Presidente della Provincia e Sindaco Bacchetta e al primo cittadino Michelini”.