Alla Spoleto Credito e Servizi è scattato il count-down in vista dell’assemblea dei soci di domani mattina (sabato) che registrerà quasi certamente l’insediamento del nuovo board. Sarà l’adunanza a porre fine all’estenuante braccio di ferro avviato da Giovannino Antonini e Marco Bellingacci, con il sostegno di Michelangelo Zuccari, nei confronti del resto del consiglio di amministrazione. Incapaci di fermare la scure di Bankitalia, i due stavolta, grazie ad una serie di cavilli e carte bollate, sono riusciti a contrastare l’azione della governance (che dopo la sfiducia dalla cariche era chiamata ad esprimersi anche sulla loro esclusione dal libro dei soci) fino a raggiungere il tanto auspicato ‘giudizio finale’, quello dei soci. Seguendo un copione più consono a certa politica, che all’alta finanza. Dunque alle 9 di dopodomani comincerà l’ultima partita, che i fedelissimi di Antonini, definito un ‘drago’ nel radunare folle oceaniche di sostenitori, sono certi di vincere a mani basse. Secondo alcuni arriveranno in migliaia per lui, e non solo da Spoleto.
Le liste – intorno al numero delle liste e ai nominativi non c’è nulla di certo. Se è sicura quella che vedrà nuovamente schierati Antonini e Bellingacci (non si ripresenterà invece Michelangelo Zuccari, che può sempre vantare lo scranno di vicepresidente vicario della controllata Bps) si sa ben poco di quella che ruota intorno alla figura dell’attuale presidente Fausto Protasi il quale, proprio per spazzar via i veleni di queste settimane, ha deciso di non ricandidarsi. Come a dire che non è certo lui, come vorrebbero i maligni, a volere una eventuale vendita dell’istituto. Una decisione che starebbero valutando anche gli altri consiglieri della sua cordata. Non può comunque escludersi che, in caso di sfiducia, possano essere addirittura 3 le liste concorrenti. La ridda di nomi è cominciata. Con Antonini potrebbero presentarsi (il condizionale è d’obbligo) vecchie conoscenze Scs come Leodino Galli, Cesare Cattuto o, secondo alcuni rumor, lo stesso avvocato Claudio Caparvi, storico legale di Antonini e della Bps. Smentisce invece la propria disponibilità un altro fedelissimo dell’ex n. 1 Scs, Andrea Tattini, il cui nome circola da un paio di giorni per Spoleto. Un posto potrebbe però essere riservato ad un esponente di area margheritina (Franco Di Marco stamani ha smentito ogni interesse) per i buoni rapporti che permangono fra l’ex dominus in procinto di tornare in cattedra e l’onorevole Giampiero Bocci: questo almeno quanto trapela dai vertici diessini del pd perugino che stanno seguendo con un certo fastidio l’affaire. Sul fronte avverso ad Antonini ci sarebbero trattative in corso per coinvolgere professionisti e imprenditori di Spoleto, Perugia, Terni e Foligno: la lista probabilmente sarà pronta già nel pomeriggio di oggi (venerdì). Alcuni dei pretendenti hanno dichiarato la loro disponibilità mettendo però alcune condizioni fra cui quella che il nuovo Cda non dovrà percepire emolumenti almeno fino a quando le condizioni dell'istituto non consentiranno di garantire prima di tutto un dividendo soddisfacente per gli azionisti. .
I lavori – il programma della giornata prevede, dopo la relazione dei Revisori dei conti (che a maggioranza aveva chiesto l’indizione dell’assemblea contro il parere del loro presidente), gli interventi dei soci e, a seguire, il voto di fiducia al board. Se, come probabile, la governance non la otterrà, si andrà, dopo il pranzo offerto dalla Scs agli azionisti, alla presentazione delle liste per finire con la chiamata alle urne. Uno scenario che dovrebbe portare ad incoronare il nuovo Cda intorno alle 18 circa. In tempo per consentire ai vincitori di partecipare alla cena degli auguri che la Bps, con millimetrica precisione temporale, ha organizzato a Palazzo Collicola per i suoi dipendenti (la stragrande maggioranza dei quali sono anche soci della holding). La tensione è comunque alle stelle tanto che la direzione di palazzo Pianciani ha predisposto un imponente servizio di sicurezza, una decina di guardie giurate che garantiranno la sicurezza nelle sale dell’Albornoz.
Il presidente – contattato al telefonino da TO® il presidente Fausto Protasi non è voluto entrare nel merito delle recenti vicende lanciando però un appello a tutti i soci a non disertare l’appuntamento: “Chi mi conosce sa che sono una persona riservata a cui non piace comparire sui giornali – dice Protasi – tanto meno in questo momento dove mi pare che ogni intervento può essere interpretato come un modo per creare caos finalizzato a trarne vantaggi. Sento però di fare un appello a tutti i soci della Spoleto Credito e Servizi, in special modo ai quasi 4mila azionisti spoletini, a partecipare alla Assemblea di sabato per seguire i lavori che potranno rendere più chiara la situazione in cui si trova la nostra Cooperativa. Questa adunanza potrebbe segnare il futuro della nostra Società e delle sue controllate. Pertanto invito tutti i soci a non delegare un compito così importante ma ad esprimersi direttamente come segno di massima responsabilità. Per quanto mi riguarda mi sento di assicurare tutti che le operazioni di voto saranno espletate nel pieno rispetto della privacy di ogni socio”. Una frase, quest’ultima, che sembra dunque escludere eventuali votazioni per alzata di mano.
Bps in Bankitalia – per tutto il pomeriggio si è rincorsa la voce, non confermata dagli interessati, che il presidente Bps Nazzareno D’Atanasio e il collegio dei revisori dei conti avrebbero fatto visita alla dirigenza di Bankit Perugia. Un incontro richiesto dall’Istituto sul cui contenuto non è dato sapere nulla.
Avvocati al lavoro – continua invece a far discutere la lettera firmata dai 400 soci che hanno puntato l’indice contro Protasi, Cucchetto, Raggi, Solfaroli e Rossi. Il documento è al vaglio di due studi legali che si riservano di presentare un esposto nei confronti dei firmatati; un terzo studio ha invece già ricevuto espresso mandato, da parte di uno dei cinque chiamati in causa dai soci, di depositare un esposto alla Procura della repubblica di Spoleto. Le accuse mosse verso la maggioranza sono in parte legate a sanzioni Consob risalenti al 2007, in parte a situazioni economico-finanziarie che potrebbero essere coperte da privacy. Accuse che, come nel caso delle multe, riguardano anche Antonini e Bellingacci (interessati dalla ben più seria Relazione della Vigilanza) che però non figurano nella missiva. Dalle prime indagini avviate nelle ultime 24 ore dai legali sarebbe emerso che almeno una ventina di soci avrebbero firmato in bianco la lettera convinti di sottoscrivere una petizione in favore di Antonini e non un j’accuse verso la maggioranza del board. A questo punto sarà la magistratura a decidere su eventuali ipotesi di reato commesse dai firmatari della petizione.
(Carlo Ceraso)
aggiornato alle 11.20
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