La sede Asl2 a Terni? Il PD all'attacco della proposta di Forza Italia - Tuttoggi.info

La sede Asl2 a Terni? Il PD all’attacco della proposta di Forza Italia

Claudio Bianchini

La sede Asl2 a Terni? Il PD all’attacco della proposta di Forza Italia

Il gruppo consiliare comunale piddino contesta la mozione presentata dai gruppi di opposizione in Consiglio Regionale
Mer, 16/11/2016 - 14:44

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In merito alla questione relativa all’individuazione della sede legale della Asl 2 prende ora posizione il gruppo consiliare del Partito Democratico di Foligno e parte a testa bassa contro Forza Italia.

“Riguardo la mozione sulla sede legale della Asl 2 a Terni, proposta da Forza Italia e sottoscritta da altri gruppi di opposizione, portata recentemente in Consiglio Regionale – scrive il gruppo consiliare del Pd di Foligno – accogliamo con piacere che è stata respinta per approfondimenti in Commissione. Il tema così come è stato posto dall’opposizione sembra del tutto strumentale e non fa altro che alimentare tensioni e rivendicazioni tra i territori che, oltre a essere deleterie per la coesione della comunità regionale, rischiano di bloccare il processo riformatore che siamo impegnati a realizzare e di cui la nostra regione ha assolutamente bisogno, rimettendo in discussione una questione che già nel 2013 era stata oggetto di contestazioni e posizionamenti campanilistici.

Ci preme far presente che non corrisponde al vero quanto sostenuto dal consigliere Raffaele Nevi che la Asl 1 già da tempo ha individuato la sua sede legale definitiva a Perugia e che rimane il problema solo nella Asl 2 che ha la sola sede legale provvisoria a Terni. Si rassicura il consigliere Nevi – proseguono i consiglieri comunali del PD – che l’Asl 1 come l’Asl 2 non hanno mai individuato le rispettive sedi legali definitive, in attesa che la questione venga discussa dall’esecutivo regionale con la conferenza dei sindaci, così come previsto dalla legge regionale del 12.11.2012 sul riordino del servizio sanitario regionale.

La conferenza dei sindaci dal 2013 ha evidenziato che questo tema non è prioritario rispetto alla qualità e all’accessibilità dei servizi sanitari nella nostra regione e ha ravvisato la necessità di approfondire la questione, ritenendo di dover effettuare ulteriori valutazioni sulla riorganizzazione e la distribuzione dei servizi, anche in relazione ai futuri assetti istituzionali.

Siamo assolutamente d’accordo che non bisogna tener conto di pulsioni campanilistiche infatti la riforma delle Asl tende a razionalizzare, ad accorpare le risorse e i centri dirigenziali. Bisogna vedere l’Umbria nel suo insieme, con le varie esigenze dei territori, verificando che ogni area abbia i propri servizi. Non è che con una sede legale in più o in meno si soddisfa un territorio, è al contrario una questione sostanziale sulla tenuta e sull’equilibrio di un’Umbria policentrica.

L’auspicio è che si sappia scegliere con accortezza e senso di responsabilità, lasciando perdere “equilibri di potere” e soprattutto senza passare sopra alle esigenze di territori e di cittadini. Inoltre siamo vicini al nuovo piano Sanitario, dove è corretto affrontare la tematica, come altre grandi questioni che ad oggi non hanno trovato soluzioni adeguate: abbattimento delle liste d’attesa, aumento della copertura del piano vaccinale, nuovi investimenti della sanità nel sud della Regione, situazione dell’ospedale di Terni e della nuova convenzione con tra Università e Regione sul ruolo del nosocomio ternano. Non crediamo che la soluzione sia quella proposta da Forza Italia della mobilitazione per sostenere tesi di parte con organizzazione di manifestazioni e proposte di documenti formali in tutti i comuni della Provincia di Terni, ma se sarà questo il terreno di confronto siamo pronti sin da subito a fare le nostre rivendicazioni partendo dalla considerazione che la recente riforma delle sedi giudiziarie è andata avanti con un riconoscimento significativo per la città di Spoleto e il nuovo assetto della sanità regionale ha portato al riconoscimento dell’azienda ospedaliera a Terni oltre a quella di Perugia. Pertanto ci sembra del tutto sostenibile che una città come Foligno e il suo territorio devono vedere riconosciuto un ruolo di rilievo nel governo della sanità regionale”.

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