Nella vita, così come nella vita quintanara ci sono persone che diventano subito personaggi, anche perchè – forse – lo sono stati e lo saranno per sempre. Ebbene, certamente il ‘mitico’ Renzo Trombettoni era uno di questi. Colonna portante dell’Ente Giostra, era il ‘Maestro di Palazzo’ vero e proprio custode della manifestazione. Un ‘piccolo grande’ uomo che si è spento ieri mattina all’eta di 81 anni nell’ospedale di Spoleto, tra le braccia della sua inseparabile moglie Amalia, amata compagnia di una vita intera.
La notizia è immediatamente circolata sui social network e sono subito arrivati messaggi di cordoglio dell’intero popolo quintanaro. Chi lo ha conosciuto ha saputo apprezzarne le grandi dote umane, su tutte la signorile cortesia, la modestia, la grande disponibilità, l’affidabilità e la precisione con la quale gestiva i ragazzi del Comitato centrale, una sorta di undicesimo rione. Una passione ed un’amore per la Quintana, che ha saputo trasmettere a tutti i suoi collaboratori.
‘Chi non ricorda quel suo enorme, sonante mazzo di chiavi da cui, senza esitazione, tirava fuori quella giusta per ogni porta prima di Palazzo Deli e poi di Palazzo Candiotti. Renzo, nei suoi cinquanta anni all’Ente ha conservato le stoffe, i vecchi abiti, il materiale pubblicitario ed il prezioso archivio – ricorda una nota ufficiale – insomma Renzo ha custodito gelosamente e con grande passione la nostra memoria. Possiamo tranquillamente affermare che Renzo Trombettoni sta alla Quintana come il Dio Marte sta alla Giostra’.
L’amore di Renzo per la Quintana nasce subito quando, giovanissimo, partecipa al corteo della prima Giostra nel 1946. Poi, percorre tutta la carriera quintanara e diventa priore del rione La Mora. Ma la sua passione ed il suo impegno non sfuggono all’Ispettore Armando Raffaeli che lo vuole con sé all’Ente nel 1962. Da allora,per cinquanta anni, Renzo si è dedicato anima e corpo alla manifestazione diventando il punto fermo del Comitato Centrale. Renzo c’è sempre stato ed ha visto passare tanti presidenti: l’onorevole Salari, il senatore Pasquini, Raffaeli, Picuti, Mingarelli e Metelli prima di ritirarsi e lasciare il prestigioso incarico nelle mani del suo pupillo Alessandro Castellani, cresciuto proprio da lui a pane e Quintana.
Gli acciacchi dell’età – si legge ancora nella nota – non gli hanno permesso di partecipare agli eventi di questi ultimi anni, ma il suo cuore era sempre lì con noi. “Abbiamo perduto il custode fedele della nostra manifestazione – ha detto commosso il presidente Domenico Metelli – Renzo è stato un padre amorevole a cui tutti i quintanari devono molto. La sua profonda passione ha scritto tante indimenticabili pagine di storia della Quintana. Quando esce di scena un personaggio come lui – ha concluso – senti un grande vuoto che però viene subito colmato dal ricordo della sua straordinaria figura”. E allora piccolo grande Renzo ci mancherai, ma il tuo sorriso continuerà a far battere forte il nostro cuore.
I funeranni saranno celebrati oggi pomeriggio alle 16.30 nella Cattedrale di San Feliciano