“La definizione dei cinque ambiti in cui saranno suddivise le nuove Comunità Montane dell'Umbria rappresenta un'ulteriore e fondamentale tappa per l'attuazione della legge regionale di riforma, entrata in vigore nell'agosto scorso”: è quanto hanno sottolineato l'assessore regionale alle Riforme Istituzionali, Vincenzo Riommi, e il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche Agricole Carlo Liviantoni.
La Giunta Regionale ha infatti approvato la proposta di riordino territoriale che, acquisendo le risposte pervenute da parte dei Comuni, ripartisce il territorio regionale in cinque zone omogenee.La suddivisione è la seguente: Umbria Nord, Lago, Umbria centrale, Umbria Sud e Valnerina. La proposta di ripartizione verrà ora trasmessa al Consiglio delle Autonomie Locali, per l'acquisizione del relativo parere, e passerà successivamente al Consiglio regionale, dove si prevede venga discussa a metà settembre.
“Con la suddivisione degli ambiti territoriali – hanno aggiunto Riommi e Liviantoni – si va verso la conclusione dell'iter della legge regionale con cui la Regione Umbria, Riducendo il numero delle Comunità Montane da nove a cinque, ridefinendone i territori e riducendo inoltre i componenti degli esecutivi e le relative indennità, ha anticipato, innovandoli, i processi di riordino imposti dalla legge Finanziaria 2008. Nelle prossime settimane si avvierà la costruzione dei nuovi enti. La piena attuazione della legge regionale – hanno concluso Riommi e Liviantoni – rilancerà il ruolo delle Comunità Montane nell'accrescere e rafforzare lo sviluppo locale, in particolare nelle zone montane marginali, e consentirà ulteriori riduzioni di costi e il miglioramento dei servizi”.
L'ipotesi di disegnare una grande comunità montana da Norcia a Otricoli, unendo di fatto l'ente montano della Valnerina a quello del Monte San Pancrazio, sembra essere stata dunque abbandonata. Soddisfatti i sindaci e la presidente della Comunità Montana della Valnerina Agnese Benedetti che avevano espresso la loro contrarietà per la prima pereimetrazione che prevedeva un ambito esteso dal territorio di Norcia fino ai confini con la provincia di Viterbo.