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La Forestale sequestra quattro ettari di terreni a Città della Pieve

Redazione

La Forestale sequestra quattro ettari di terreni a Città della Pieve

Lun, 15/04/2013 - 11:16

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E’ stato convalidato dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Orvieto, titolare delle indagini, il sequestro probatorio compiuto dagli uomini del comando stazione del Corpo forestale dello Stato di Città della Pieve riguardante un appezzamento di terreno, di circa 4 ettari, sito in località C. Buterone, nel comune di Città della Pieve, di proprietà di una società agricola della zona, interessato dallo spandimento di fanghi di depurazione.

Dai sopralluoghi effettuati dalla Forestale è emerso che nel terreno in questione erano presenti diversi cumuli di fanghi, derivanti da processi di depurazione di impianti diversi. Gli uomini del Corpo forestale di Città delle Pieve si sono attivati per accertare la effettiva corrispondenza tra quanto previsto dalla autorizzazione allo spandimento dei fanghi in agricoltura, in possesso della società agricola, tra quanto riportato nel “registro di utilizzazione dei fanghi” e quanto riscontrato in sede di sopralluogo.

Le particelle di terreno interessate dallo spandimento dei fanghi, rientrano tra quelle autorizzate e a disposizione della società agricola oggetto del controllo, ma le stesse erano già state di recente interessate dallo spandimento di fanghi e questa ulteriore utilizzazione ha determinato un sovraccarico del terreno dovuto alla presenza di quantitativi di fanghi superiori a quelli autorizzati. Inoltre lo spandimento di fanghi di depurazione provenienti da processi del settore agricolo è stato realizzato in modo difforme all’autorizzazione: i fanghi, provenienti da impianti di depurazione diversi, sono stati erroneamente miscelati tra loro, non sono stati distribuiti uniformemente ed interrati, ma stoccati in grossi cumuli.

L’autorizzazione rilasciata per l’utilizzo dei fanghi in agricoltura, prevede che gli stessi non devono essere stoccati dopo il trasporto; lo scarico deve essere effettuato direttamente sulle particelle di spandimento e le operazioni devono essere immediate; inoltre, su ciascun appezzamento possono essere utilizzati esclusivamente fanghi provenienti da un solo impianto di depurazione.

Per le circostanze riscontrate, sono state contestate all’amministratore unico della società agricola, violazioni al Testo Unico Ambientale in materia di rifiuti e alle norme in materia di attuazione della direttiva CEE concernente la protezione dell’ambiente, tendente a disciplinare l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura in modo da evitare effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione, sugli animali e sull’uomo, incoraggiandone nel contempo la corretta utilizzazione.

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