La qualità del trasporto pubblico condiziona la vita di tanti umbri e per far sì che esso attragga più utenti, sottraendoli al sistema veicolare privato, è necessario che sia caratterizzato l'economicità e il coordinamento tra i vari vettori. Lo ha scritto, in una nota, La Destra in Consiglio regionale per la quale, a parole, questi sono obiettivi che la Regione insegue da anni in tutti i suoi documenti programmatici, ma che nei fatti sono ben lontani da essere realizzati. Quello della mobilità è un diritto fondante per una società come quella attuale. L'Umbria deve perciò dotarsi di quegli strumenti che permettano la realizzazione di un trasporto pubblico adeguato.Il primo problema è la grave anomalia istituzionale dell'Umbria poichè è l'unica regione che, per ragioni spartitorie, ha diviso l'assessorato ai trasporti in due assessorati, uno relativo al trasporto su ferro e uno a quello su gomma. A seguito di ciò, – spiega – appare immediatamente chiaro che un sistema diviso tra due programmazioni diverse e che non dialogano tra di loro difficilmente riuscirà a realizzare quell'integrazione che consenta al cittadino di utilizzare il mezzo pubblico per raggiungere la propria destinazione, senza perdersi in inutili soste e in costi moltiplicati per il numero di vettori che si usano. Solo riconducendo ad una unica programmazione si possono raggiungere obiettivi come l'orario integrato e la comunità tariffaria. La drammatica verità, è che il sistema dei trasporti umbro è viziato da scelte politiche scellerate determinate dal maldestro tentativo di spingere i cittadini verso la Fcu (Ferrovia centrale umbra) e il Minimetrò, che rappresentano i due grandi buchi neri della nostra regione.Tutto ciò ha impedito il realizzarsi di quella cosiddetta comunità tariffaria che da anni compare nei Piani regionali dei Trasporti dellUmbria, ma che non viene realizzata nonostante gli ingenti investimenti. Basti pensare che la Fcu, – fa notare – nonostante i continui rifinanziamenti pubblici (questa ferrovia sembra essere un lusso che gli umbri debbono pagare), impiega ancora un'ora e cinquanta minuti per coprire la distanza tra Perugia e Terni. Mentre i treni delle Ferrovie dello Stato dovranno fermare a Pian di Massiano per obbligare i malcapitati viaggiatori a salire sul minimetrò.Dopo anni in cui le Aziende di trasporto pubblico sono state gestite, da parte della Regione Umbria, come trampolino di lancio politico o come poltronifici per la ricollocazione di politici trombati, fare appello all'applicazione dell'orario integrato e alla comunità tariffaria può sembrare un inutile tentativo di normalizzazione dei trasporti. La Destra, invece, che ha nel suo dna una forte componente sociale, considera tutto ciò un dovere al quale non intende sottrarsi e una battaglia, quindi, che condurrà ad ogni livello istituzionale.
LA DESTRA: L'AUTOBUS E' IMPORTANTE !
Ven, 12/10/2007 - 22:28