Natale amaro, l’ennesimo, per gli operai della Jp Industries, l’impresa nata dalle ceneri del colosso della Ex Merloni. L’azienda ha chiesto la cassa integrazione per ristrutturazione per un altro anno, ma non è ancora chiaro se verrà accettata.
L’appuntamento cruciale è per il prossimo 20 dicembre, quando i sindacati si ritroveranno al Mise per la discussione sul futuro. Un quadro dunque delicato, illustrato dai sindacati in assemblea, presso gli stabilimenti di Gaifana, alla presenza anche del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti.
Il quadro
Il 20 dicembre è la data segnata in rosso sul calendario, come erano segnate quella del 30 novembre e quella ancora precedente, dove la rottura del tavolo si è sfiorata, alla richiesta di Porcarelli, il patron dell’azienda, di andare verso una Newco senza accordi complessivi.
Da allora il quadro è cambiato, l’accordo complessivo si è trovato ma impone tempi serrati: entro il 28 gennaio va presentato un piano di ristrutturazione, con tanto di numeri precisi relativamente a esuberi, nomi dei nuovi partner e prospettive di mercato.
Una tappa che, se non dovesse verificarsi, porterebbe diretti al fallimento. Intanto però l’azienda ha avviato la procedura di concordato e si susseguono voci relativamente alle vendite di parte degli stabilimenti di Fabriano.
Le istituzioni
Inoltrata, nel frattempo, una richiesta di incontro alla nuova presidente della Regione, Donatella Tesei.
L’idea è quella che si possano mettere in cantiere strumenti per l’area che, ad oggi, non ha usufruito dell’area di crisi complessa e, alla luce dei numeri, neanche dell’Accordo di programma, che ha finito per privilegiare le realtà più grandi.