Ancora un botta e risposta sul tema della delocalizzazione della Italmatch a Spoleto: dopo i gruppi di maggioranza in consiglio comunale a replicare è ancora una volta il senatore del Movimento 5 stelle Stefano Lucidi. Di seguito la nota integrale.
Non desta sorpresa e non dispiace affatto, che dei consiglieri rimasti a sostegno della giunta Cardarelli continuino ad intervenire sul caso Italmatch, anzi colgo l’occasione per chiedere Loro, ancora, se hanno qualcosa da dire anche sulla donazione accettata con la prima delibera di Giunta N. 82 DEL 23/03/2017.
Per quanto riguarda la delibera N. 84 del 29/03/2017, seduta di Giunta nella quale si registra l’assenza dell’Assessore all’Urbanistica, si può dire invece che:
1) la sentenza del TAR dell’Umbria è già stata impugnata dal Comune di Spoleto e tale ricorso risulta ancora pendente al Consiglio di Stato. La motivazione dell’impugnazione dal parte del Comune fu semplicemente che la sentenza era ritenuta: “infondata, lacunosa ed ingiusta” (come risulta letteralmente dal decreto del sindaco che stabiliva di promuovere l’appello). Nella delibera N. 84 invece la giunta Cardarelli definisce la proposta transattiva della Italmatch (che comunque comporta un ampliamento urbanistico) “di grande interesse pubblico”, e quindi si ha un notevole e indubbio passo indietro.
2) dagli elaborati tecnici forniti in allegato alla delibera, si deduce un aumento netto della superficie del sito. Ciò è un dato di fatto, a prescindere dai potenziali incrementi di edilizia residenziale e non nell’area (tutti da dimostrare e solo eventuali). Fermo restando l’opportunità di costruzioni residenziali nell’area, giova ricordare che la Direttiva Seveso attribuisce al Comune l’autorità per la gestione degli insediamenti urbani nei pressi delle aziende a rischio.
3) la eventuale delocalizzazione in linea generale può essere fatta in due modi. Restituendo alla collettività l’intera area interessata, previa bonifica del sito, oppure delocalizzando le sole attività che caratterizzano l’azienda come a rischio incidente rilevante e azienda insalubre.
4) le valutazioni del rischio NON sono demandate ad “un comitato prefettizio di varia natura”, ma piuttosto al CTR, cioè il Comitato Tecnico Regionale, presieduto dai Vigili del Fuoco, nel quale il Comune di Spoleto ha un suo rappresentate istituzionale. Di varia natura non c’è niente!
Detto questo.
Siamo di fronte ad un classico esempio di fallimento delle politiche tradizionali di gestione della cosa pubblica. Quelle politiche che non sono riuscite a risolvere il problema dello scontro sociale e del ricatto occupazionale. È per questo motivo che serve una classe politica dirigente nuova, fatta di cittadini, avulsi dalle solite logiche politiche del consenso.
La giunta Cardarelli, è chiamata a dare un segnale forte per questa vicenda, per non rimanere, è proprio il caso di dirlo, con il classico cerino in mano. Rigettando la donazione fatta dall’azienda Italmatch-Chemicals e perseguendo la strada della delocalizzazione del sito. Per fare questo però deve trovare l’appoggio dei 12 consiglieri comunali rimasti in maggioranza, i 7 di Rinnovamento, i 4 di Spoleto Popolare e Sandro Cretoni già candidato con la Lega-Nord, posizione quest’ultima, tutta da chiarire.
Stefano Lucidi – cittadino portavoce
PS. il precedente comunicato stampa era a firma Lucidi-Bassetti, e, desta sorpresa e dispiace il fatto che, nella risposta dei consiglieri comunali di maggioranza, venga menzionato un solo portavoce. Chissà perché!