Scambi internazionali e reciproche opportunità di sviluppo locale: una delegazione di venticinque islandesi a Orvieto.
Una delegazione di venticinque islandesi, dirigenti, tecnici e insegnanti dell’Austurland, lascia Orvieto dopo quattro giorni di intenso lavoro e numerosi incontri promossi dal Quartier Generale Cittaslow International.
Il contatto nacque con Diupivogur, Cittaslow della costa orientale dell’Islanda con la quale, grazie all’impegno importante dei dirigenti scolastici, delle insegnanti delle scuole, delle famiglie e degli studenti, nel 2016 sono state avviate attività di scambio.
Ora lo scambio coinvolge le scuole ma si allarga a ogni settore produttivo. I delegati, con l’organizzazione e il supporto degli Uffici di Cittaslow, hanno incontrato diversi soggetti dell’imprenditoria, dell’artigianato e dell’agricoltura.
Cultura, turismo e agricoltura
Nel corso dell’incontro istituzionale con il Sindaco Roberta Tardani, si sono tracciate linee di possibile futura collaborazione nel settore della cultura, del turismo, dell’agricoltura. I delegati hanno interrogato il primo cittadino sulle prospettive di economia sostenibile. Oltre a un workshop tematico sulle progettualità e le azioni di Cittaslow svoltosi presso la il Palazzo dei Sette, numerosi e significativi sono stati i contatti con la realtà produttiva e artigianale di Orvieto.
“L’ipotesi sul tavolo è la realizzazione di una ‘stazione’ permanente a Orvieto per scambi socioeconomici tra Islanda e Italia”, dichiara il segretario generale di Cittaslow International, Pier Giorgio Oliveti.
La visita al Duomo
Importante anche l’incontro con alcune professoresse del Liceo E. Majorana di Orvieto, Annalisa Distasi, Paola Marricchi e Francesca Vincenti: quest’ultima, in particolare, ha guidato un gruppo di studenti che hanno accompagnato in lingua inglese i delegati al Duomo, in collaborazione con il presidente dell’Opera del Duomo.
Cibi tradizionali e non solo
All’Hotel Italia, poi, il norcino Giuseppe Santi ha condotto un apprezzato workshop illustrando la preparazione di cibi tradizionali e dei salumi tipici del territorio, mentre Lamberto Bernardini ha svelato i segreti storici e culturali dell’Orvietàn, l’elisir che arriva dal nostro passato. Alla Cooperativa Mir, invece, Alessandra Taddei ha svolto un’attività di lavoro di cucito e ricamo su tessuti naturali, spiegando il senso sociale della cooperativa e l’efficacia delle politiche di riciclo e riuso proprie dell’economia circolare. Infine il corso di Rosaria Vagnarelli sulla ceramica orvietana.
La Festa della Palombella
Oggi, lunedì 29 maggio, la delegazione saluta Orvieto dopo la tradizionale Festa della Palombella, che ha avuto luogo nel giorno di Pentecoste in piazza Duomo. A mezzogiorno la colomba, allo sventolare del fazzoletto bianco da parte del vescovo di Orvieto-Todi, Gualtiero Sigismondi, è scesa, in un contenitore di plexiglass legato a un filo metallico, dalla torre campanaria della chiesa di San Francesco fino al baldacchino sul sagrato della Cattedrale. La colomba, una volta recuperata, è stata consegnata, come da tradizione, a una coppia di giovani sposi.