Il Consigliere provinciale del Pdl Bruno Biagiotti, con un'interrogazione sulla situazione del settore turistico locale rivolta al Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, chiede “cosa intenda fare la Giunta per sostenere il mercato turistico; quali iniziative sono state prese fino ad oggi per la valorizzazione e la promozione all'estero della nostra realtà; quali contatti sono stati presi con le associazioni di categoria per elaborare un progetto di ripresa comune; se non si ritenga opportuno creare presso l'assessorato competente o presso la Presidenza, un tavolo di monitoraggio permanente ed effettivo nel quale coinvolgere i rappresentanti del settore, sull'andamento del turismo al fine di evidenziare per tempo le problematiche e suggerire le strategie da seguire”.
Nel documento Biagiotti sottolinea che “Confcommercio e Confindustria hanno presentato un dossier che analizza i flussi turistici del primo semestre, evidenziando dati drammatici circa la stabilità del mercato alberghiero. Si parla di una flessione di oltre il 4.5% con un rendimento che rispetto alla potenzialità complessiva si arresta al 35.6%; i dati del primo semestre sono particolarmente indicativi circa l'andamento annuo dal momento che vi si comprendono periodi trainanti per l'intera stagione come ad esempio le vacanze pasquali e i ponti del 25 aprile e del 1 maggio (-16.8% rispetto all'anno precedente); addirittura il mese di giugno, tradizionalmente considerato un momento di buon regime, ha fatto registrare un calo del 18.2%; le spese maggiori le sta pagando il comparto del Lago Trasimeno dove i cali di presenze raggiungono addirittura il 40-50%; dalle analisi svolte, emerge una determinante flessione del turismo straniero che evidentemente si indirizza su altre realtà a scapito del nostro territorio”. “Per fare fronte alla crisi nella quale versa il mercato perugino – commenta Biagiotti – gli operatori del settore hanno immediatamente previsto un significativo abbassamento dei prezzi (7.4%) tentando di ritornare immediatamente competitivi e cercando di scongiurare la stagione nera che si stava prospettando. Nonostante questi provvedimenti il mercato non ha dato segni di ripresa, anzi, la situazione si è ulteriormente aggravata dal momento che le minori entrate, non supportate da maggiori presenze, hanno portato all'impossibilità di sostenere i costi di gestione delle imprese. A pagare immediatamente il conto è il settore occupazionale, specialmente quello dei lavoratori stagionali (ma c'è preoccupazione anche per tutti gli altri lavoratori legati all'indotto turistico). La politica non può rimanere insensibile a situazioni del genere e dovrebbe, anzi, condividere alcune delle responsabilità dal momento che, evidentemente, le iniziative di promozione e di valorizzazione del territorio non hanno portato i risultati sperati rivelandosi un inutile spreco di denaro pubblico. Alla politica si rimprovera anche la mancata tutela del nostro patrimonio e, in special modo, la mancata difesa del Lago Trasimeno che sta perdendo ogni sua forza attrattiva, complice anche una manutenzione carente e lo stato di abbandono in cui versa durante tutto il periodo invernale. Non è possibile affidare la sopravvivenza della nostra economia turistica alla celebrazione di grandi eventi culturali o commerciali che siano, dovendo mettere in campo una politica che sappia effettivamente rilanciare e promuovere le nostre realtà nelle giuste sedi, andando ad investire in promozione in quei paesi dai quali è più facile prevedere flussi turistici”.