“I ritardi sul completamento della strada “3 Valli” penalizzano la parte sud dell'Umbria e il territorio spoletino e la caduta del Governo Prodi non permette di sperare nulla di buono fino a che non ci saranno nuove elezioni e non verrà dato un nuovo Governo stabile all'Italia. La parte sud dell'Umbria – sostiene il consigliere Aldo Tracchegiani (La Destra) – è già fortemente penalizzata dal punto di vista delle infrastrutture viarie ed inevitabilmente ne risentono le prospettive e le possibilità di sviluppo economico. Il completamento della Tre Valli offrirebbe infatti l'occasione per riequilibrare la situazione”.”Il governo Berlusconi – aggiunge – aveva inserito l'arteria fra gli interventi previsti nella Legge Obiettivo e grazie allo sforzo degli imprenditori locali e della Cassa di Risparmio di Spoleto, si era arrivati al progetto definitivo approvato dal Cipe. La realizzazione di questa opera non era osteggiata neppure dal centrosinistra. La Finanziaria dell'infelice Governo Prodi, invece, non ha previsto fondi per gli interventi progettati e già qualche mese fa il ministro Di Pietro aveva dichiarato che la Tre Valli non sarebbe stata portata a termine. Nel Dap che martedì sarà sottoposto al voto, a parte lo stralcio Eggi-San Sabino, la realizzazione della Tre Valli è lasciata alla speranza e alla provvidenza”. Per il consigliere regionale dell'opposizione “si tratta di un'ulteriore penalizzazione che l'Umbria non merita. E' auspicabile che la presidente Lorenzetti porti la questione nelle sedi competenti, perché l'Umbria abbia al più presto le strade promesse e perché si eviti il progressivo isolamento economico e sociale. Colpisce anche la denuncia dell'assessore Mascio per il drastico taglio di fondi che interessa la E45, l'arteria più importante dell'Umbria, decurtati del 90 per cento rispetto al biennio precedente. Esiste un protocollo d'intesa nel quale i presidenti delle Regioni e i sindaci interessati avevano puntato sulla trasformazione della E45 in autostrada e che deve essere attuato. Ciò che questa Regione aveva guadagnato con il governo Berlusconi è stato buttato alle ortiche dal governo successivo. Oggi infatti – osserva Tracchegiani – possiamo constatare come siano stati tagliati anche i fondi per la manutenzione delle arterie principali e come siano stati cancellati interi progetti per la realizzazione di un sistema viario dignitoso e necessario. L'Umbria, per la sua stessa sopravvivenza economica, deve uscire da un disagio infrastrutturale che penalizza i cittadini, le imprese e il territorio. I nodi da risolvere sono tanti: dallo sviluppo dell'aeroporto di S. Egidio al Nodo di Perugia, dalla Quadrilatero alla Tre Valli, dal completamento della Terni-Rieti, al raddoppio ferroviario della Orte -Falconara, al potenziamento della Foligno-Terontola.Chiusi verso l'alta velocità. La corsa già zoppa delle infrastrutture – conclude – potrebbe aver trovato un altro freno nell'attuale crisi di Governo, con il vuoto decisionale che ne consegue e la difficoltà nel prevedere come si uscirà dallo stallo fino a che non sarà data la possibilità di creare un nuovo Governo stabile e in grado di lavorare davvero. Anche per questo è indispensabile che si torni al più presto alle urne”.