Una procedura negoziata e che sarebbe stata affidata, quindi, senza un regolare bando di gara. È il caso di Vivi Umbria, una società consortile a responsabilità limitata, a cui è stato affidata la gestione dei servizi per l’informazione e l’accoglienza turistica del 2016. Il tutto alla cifra di 124.592,20 euro. Di Vivi Umbria fanno parte Confcommercio della provincia di Perugia, Confcooperative Umbria, Università dei Sapori, Umbriasì, soc. coop. sociale Nuova Dimensione e Cooperativa B-Kalòs.
Una situazione che deve essere chiarita, secondo la consigliera Rosetti, con l’attivazione della commissione di controllo e garanzia così da verificare il corretto operato dell’amministrazione e la validità della procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, l’affidamento dei servizi complementari oltre che eventuali responsabilità dei dirigenti.
Ma partiamo dall’inizio. La società consortile, quindi, già aggiudicataria del contratto iniziale, si è vista rinnovare la concessione nonostante la normativa preveda che, in tali casi, la ripetizione possa essere avviata solo se il contratto principale sia stato aggiudicato secondo una procedura aperta o ristretta e che sia stato posto un “progetto di base“. A denunciare la situazione, la consigliera del Movimento 5 Stelle Cristina Rosetti secondo cui in questo caso non possono sussistere le condizioni per il ricorso alla procedura negoziata secondo il codice degli appalti. Nel bando originario che ha indetto la gara aperta, secondo il movimento 5 stelle, vi era solo un generico richiamo alla possibilità di affidare all’aggiudicatario i servizi per ulteriori 3 anni ed inoltre non si rileva la presenza di un progetto di base che contempli, insieme al servizio originariamente affidato, i servizi analoghi oggetto dell’ipotesi di rinnovo contrattuale. Ma di illegittimità Rosetti parla anche riferendosi ad un’altra determina dirigenziale del Comune datata 2014 che affida a Vivi Umbria servizi complementari rispetto al capitolato speciale di appalto relativo al contratto in corso con tale azienda, non ricorrendo i presupposti di legge.
Insomma, una questione che vuole esaminare tutti i passaggi dell’atto comunale e che punta a fare chiarezza già dalla prossima seduta dove è attesa un’audizione con l’assessore Teresa Severini e la dirigente Carmen Leombruni.