I delegati Fiom Cgil della Indelfab, ex Jp Industries e a sua volta ex Merloni, tornano a chiedere una profonda assunzione di responsabilità alla politica, dopo diverse settimane di silenzio sulla vertenza.
Indelfab nuovo grido di dolore
Così lanciano “l’ennesimo grido di dolore, se da una parte si cerca giustamente di portare più diritti e salario nelle tasche dei lavoratori, ci sono aziende che chiudono lasciando a casa centinaia di lavoratori come la Whirlpool, e aziende come l’Indelfab,che da anni ha 700 dipendenti e oggi dopo 8 anni ne sono rimasti 593 che aspettano di tornare sul proprio posto di lavoro“.
“Attendiamo risposte dalla politica”
“Molti lavoratori e famiglie attendono risposte da imprenditori e governo ma senza una politica industriale seria si dovrà per forza di cose rincorrere i fatti e subire ricatti che vedranno soccombere sempre e solo l’operaio. Pertanto come delegati fiom –cgil della indelfab chiediamo un grande passo in avanti alla politica, le pezze vanno bene fino ad un certo punto ma poi il capo prima o poi bisogna comperarlo di nuovo e ora è il momento di farlo. Certo la situazione con la presenza di una grave pandemia come è questo covid 19 non aiuta ma non c’è tempo per aspettare tempi migliori“.
“Serve area di crisi complessa”
“Da anni abbiamo chiesto per la fascia appenninica umbra in particolare, la creazione di un’area di crisi complessa con ovvie risorse economiche per chi vuole investire ma nulla è stato fatto se non un accordo di programma esteso per mezza provincia di Perugia e che ha visto pochissima ricaduta sul territorio dove è posto il sito ex A. Merloni. Sappiamo di alcune imprenditori interessati a questi luoghi e anche alla struttura ex A. Meloni con i suoi 13 ettari di coperto ma vari impedimenti e carenze affossano qualsia proposta. Tra gli impedimenti non possiamo non notare l’immobilismo dell’imprenditore Porcareli, proprietario dell’immobile ma incapace di dargli un senso e un verso, che può essere di rilancio industriale o la vendita o l’affitto a chi è interessato. Dall’altra parte la mancanza di risorse pubbliche in un area che dal 2008 vede il suo tessuto economico –sociale impoverirsi a vista d’occhio , non potrà mai essere competitivo con altre regioni o con altri territori comunque in crisi, se non si interviene con urgenza e soprattutto con la volontà. Oggi ci sono risorse interessanti da poter utilizzare ma sta alla politica decidere e per farlo c’è bisogno di volontà che fino ad ora e a male in cuore affermiamo, non c’è stata“.