Gli agenti della Polizia Stradale di Città di Castello, insieme al pm Claudio Cicchella, continuano ad indagare sull'incidente avvenuto lunedì sulla E45, tra Città di Castello e Selci Lama, quando un uomo di 37 anni, G. T., operaio di Badiali, è stato travolto da un mezzo pesante, mentre era a piedi sulla carreggiata. L'uomo era morto a causa dello schianto e delle ferite riportate. G. T. avrebbe dovuto sposarsi con la sua fidanzata, di origine straniera, a maggio.

Questa mattina il magistrato ha previsto l'incarico per i medici legali di effettuare l'autopsia sul corpo del povero operaio, che attualmente si trova ancora nell'obitorio di Città di Castello. Gli esami saranno utili a cercare di fare chiarezza sulla vicenda. Nel frattempo l'autista del camion, un trentaduenne campano, è stato iscritto nel registro degli indagati: l'accusa che grava su di lui è quella di omicidio colposo. I poliziotti hanno poi raccolto le dichiarazioni dei testimoni che al momento dell'incidente si trovavano a viaggiare sulla Orte – Ravenna. Alcuni di loro avrebbero affermato che G. T. si trovava ben lontano dalla piazzola di sosta. Il 37enne, dipendente di una conosciuta azienda meccanica di San Giustino, stava forse facendo rientro a casa, ma, mentre era a bordo della sua Opel Corsa, ritrovata poco distante sulla carreggiata della E45, sarebbe sceso dall'auto, forse a causa di un guasto alla vettura. A quel punto il campano dipendente di una ditta tifernate l'avrebbe preso in pieno, senza lasciargli scampo, tanto che l'unità del pronto soccorso, al suo arrivo, non ha potuto fare altro che accertare il decesso dell'operaio. Sul posto si sono recati anche gli agenti della Polstrada ed i vigili del fuoco. Tra le cause dell'incidente, gli inquirenti starebbero vagliando anche le condizioni dell'asfalto, reso scivoloso dall'abbondante pioggia. (Ale. Chi.)

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