Giovannino Antonini, ex dominus di Popolare Spoleto e Scs, è stato ascoltato questa mattina dal pm della Procura spoletina Gennaro Iannarone in merito all'inchiesta che vede indagate 34 persone accusate a vario titolo di vari reati (dall'associazione a delinquere alla mediazione usuraria). L'arrivo a Palazzo di Giustizia dell'ex n 1 di piazza Pianciani ha spostato l'attenzione dei cronisti che stavano seguendo l'udienza per il fallimento di una azienda del comprensorio e che si sono riversati al primo piano, dove si è tenuto l'incontro alla presenza di alcuni militari del Nucleo di Polizia Valutaria di Roma. Antonini è entrato alle 11.25 per uscire due ore dopo, alle 13.20 per la precisione. Era stato lo stesso ex presidente, tramite l'avvocato Manlio Morcella, a chiedere di essere ascoltato per spiegare la propria versione in merito ai fatti contestati. Per questo appuntamento Antonini, che dal 22 luglio si trova agli arresti domiciliari accusato dalla Procura di Roma di corruzione in atti giudiziari, ha potuto beneficiare di un permesso del magistrato di sorveglianza.
“Non posso parlare, ma qui c'è il mio avvocato”, ha detto ai giornalisti che lo attendevano fuori dall'aula. “Abbiamo illustrato la nostra posizione e consegnato una corposa documentazione” si è limitato a dire l'avvocato Morcella che ha poi abbandonato il palazzo insieme al suo assistito. Una autovettura attendeva i due in Piazza della Libertà. Nel breve tragitto a piedi Giovannino Antonini ha salutato alcuni conoscenti e ha stretto la mano al commissario di Bankit, Giovanni Boccolini, che si trovava a passare lungo la via. L'ex dominus, a dispetto delle voci che circolavano in città, specie fra gli ambienti a lui vicino, è apparso in buona forma fisica.
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