Ogni storia di un lavoratore o lavoratrice che raggiunge la meritata pensione sarebbe degna di essere raccontata per l’apporto che ha dato alla società; così non può passare in silenzio l’ambìto traguardo del chimico e farmacista Alessandra Collalto, funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nata a Roma e fortemente legata all’Umbria ed in particolare a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, la patria della ceramica artistica e delle acque minerali.
Dopo gli studi liceali e la prima laurea in Chimica (più tardi conseguirà anche quella in Farmacia) viene assunta da una industria di primaria importanza nel settore farmaceutico.
Qualche anno dopo vince il concorso quale chimico delle Dogane e l’inizio di una carriera vissuta quasi sempre presso il Laboratorio chimico di Via Carucci a Roma dove la Collalto si mette in luce per le sue competenze, la passione per la ricerca e una invidiabile dose di spirito di servizio.
Anche se siamo agli inizi degli anni ’80, la Collalto è fra i pochi chimici donna italiani (anche in Europa le qualifiche tecniche non vantano presenze rosa a due zeri) e l’esperienza che va maturando la porta a rappresentare l’Italia anche in Unione Europea.
Partecipa concretamente al progetto ILIADe (Inter Laboratory Inventory of Analytical Determination), ideato da un’altra donna chimico, Adriana Cimino, e successivamente donato dall’Italia alla Commissione europea: un database di metodi analitici per migliorare l’efficacia dei laboratori doganali fornendo loro una raccolta sempre aggiornata di metodologie per i controlli di autenticità e qualità delle merci, strategico anche per la tutela della salute dei consumatori e i controlli ambientali.

Sono gli anni in cui i Laboratori delle dogane italiane si mettono in luce a livello internazionale per le proprie capacità, tanto che proprio a Perugia e Sorrento, alla fine degli anni ’80, si tengono i primi Congressi italiani dei chimici doganali (a metà anni ’90 seguiranno i Congressi europei a Venezia e Fiuggi).
Basterà ricordare quale ruolo hanno i laboratori doganali, chiamati ad analizzare ogni tipologia di merce – dai prodotti agroalimentari ai giocattoli, dai prodotti energetici a quelli elettromeccanici, alcoli, etc., per comprendere la vastità del campo di azione -, prevenendo così frodi, contraffazione e potenziali danni alla salute pubblica e all’erario italiano e unionale.

Insieme al chimico Giuseppe Ventura, ha scritto il libro “Introduzione all’analisi delle merci” per la casa editrice Trafford, testo che consente un facile approccio all’analisi chimica dei prodotti industriali effettuata nei laboratori – come quelli presenti presso le Dogane e le Camere di Commercio di diversi Stati membri -, libro utile anche per gli studenti che vogliono avvicinarsi a questa materia.
A due anni dalla pensione, dopo una vita passata nel “cuore” delle Dogane, decide di trasferirsi a lavorare a Perugia per sperimentare anche una esperienza negli uffici provinciali e al tempo stesso per ritrovare le proprie radici gualdesi, più precisamente nella frazione di Pieve di Compresseto dove si prodiga anche per la locale Pro Loco del presidente Maurizio Bassetti. Un legame, quello con la terra del Beato Angelo, che la Collalto ha trasmesso, insieme al marito Vincenzo Bazzucchi, gualdese doc, anche alle loro tre figlie Cecilia, Claudia e Chiara.
Alla neopensionata Collalto giungano le felicitazioni della nostra redazione per il meritato traguardo.
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