Rinnovare lo strumento della Consulta degli immigrati attraverso l'innovazione dell'elezione diretta del presidente e la partecipazione di quest'ultimo alle sedute del consiglio comunale come invitato permanente con diritto di parola. In merito al nuovo regolamento della consulta degli immigrati, l'assessore alle Politiche Sociali del comune di Terni, Stefano Bucari, rilancia lo strumento di partecipazione e di inclusione.”In un momento di appannamento della democrazia – sostiene l'assessore – questa Amministrazione Comunale procede ad un'operazione di rilancio della rappresentanza dei nuovi cittadini. E' facile comprendere, non solo leggendo il trend demografico, come la vitalità e lo sviluppo tout court di un territorio (ed anche quello economico) non possa non passare attraverso una profonda integrazione sociale e culturale. Per questo l'amministrazione intende lavorare per attuare progressivamente, seppur in un contesto generale difficile per qualsiasi nuova iniziativa, politiche e servizi per la popolazione immigrata. Per un interculturalismo dei fatti e non delle enunciazioni.Ci tengo a sottolineare come l'elaborazione del nuovo regolamento in materia sia il risultato del percorso effettuato all'interno del Piano regolatore sociale di Terni, frutto del lavoro di un tavolo che ha visto partecipare tutte le associazioni degli immigrati di Terni, il terzo settore, i sindacati, la questura, la prefettura, l'Uepe oltre naturalmente a funzionari e dirigenti comunali. Un primo positivo risultato tangibile di un confronto collaborativi in corso tra amministrazione e città che consentirà di ridisegnare tutti insieme responsabilmente il welfare ternano. Certo, in questo senso il governo Berlusconi non ci dà certo una mano. La legge Finanziaria 2011, malgrado le ultime promesse di Tremonti, sta procedendo ad un robusto ulteriore taglio delle risorse per i servizi sociali ed alla riduzione ad un quarto del cinque per mille, tradendo la libera scelta di tanti cittadini intenzionati a sostenere il mondo del volontariato e depotenziando in modo drammatico quel Terzo Settore compagno di viaggio imprescindibile delle politiche di assistenza in un momento peraltro di estremo bisogno della popolazione”.