di Claudio Bianchini
E’ guerra aperta tra il Mercato delle Gaite ed il Comune di Bevagna: uno scontro senza precedenti che vede fronteggiarsi senza peli sulla lingua il sindaco Analita Polticchia ed il Podestà Giovanni Picuti. Tra manifesti di protesta e pubbliche accuse reciproche, si sbriciola così l’immagine che li aveva visti insieme per l’intero periodo della rievocazione medievale.
Un manifesto di pubblica denuncia contro l’operato dell’amministrazione comunale
Ad aprire il fuoco, lo stesso presidente ed i quattro consoli della Gaite, che martedì scorso hanno tappezzato il piccolo borgo con manifesti nei quali si denunciava l’atteggiamento dell’amministrazione comunale rea – come scritto – di non essere in grado di cooperare con l’associazione rallentandone la crescita e di conseguenza lo sviluppo strutturale dell’intero comparto turistico. “L’Amministrazione non ha mai dato segno di voler indirizzare la propria azione in favore del raggiungimento di strategie comuni, se non attraverso una condivisione di facciata, unicamente volta a conservare il consenso ricevuto dai cittadini – è riportato nei manifesti – senza garantire un effettivo apporto di idee e di contributi, indispensabile per un concreto e partecipato miglioramento della manifestazione”.
La replica della Polticchia durante la presentazione del Bilancio Comunale
Il sindaco ha quindi ricordato l’incremento degli stanziamenti a favore della manifestazione, rivendicando il merito di aver portato a Bevagna il fotografo di fama mondiale Steve McCurry ed accusando il Podestà di essere andato al BIT di Milano per parlare di cucina umbra mentre il Comune era impegnato a promuovere la manifestazione. Una replica che ha gettato benzina sul fuoco, specialmente per il fatto che da tempo covava sotto la cenere, sepolto da spessi strati di buon senso e di diplomazia. Ma ormai il dado è tratto e il presidente Giovanni Picuti – il cui mandato scadrà a settembre – approfitta per togliersi alcuni sassolini dalle scarpa, anzi veri e propri macigni scagliati verso il Palazzo Comunale.
L’affondo del Podestà Picuti: il sindaco pensi ai problemi della sua traballante giunta
Le sue precisazioni sono affidate ad un articolato comunicato stampa, e le graffianti parole a volte diventano taglienti sciabolate: “il sindaco dovrebbe avere maggiore rispetto della verità e occuparsi di più dei problemi che affliggono la sua traballante giunta, invece di esercitare ingerenze su una manifestazione viva, vegeta e in costante crescita come quella delle Gaite”. Un colpo da ko che dimostra un rapporto ormai logorato, lasciando intendere che in fondo tutto questo grande feeling non ci sia mai stato o almeno non in quest’ultimo periodo. Il Podestà non le manda certo a dire e prosegue: “spieghi piuttosto ai cittadini ed ai commercianti le ragioni che hanno portato al completo fallimento dell'evento ‘Arte in Tavola’ – rintuzza Picuti – lustro e vanto della precedente amministrazione. Il primo cittadino dimostra di non conoscere neppure il concetto di rappresentatività – è l’affondo – quando afferma che i consoli sottoscrittori del manifesto (tutti e quattro) non siano espressione delle rispettive Gaite. L'affermazione è ingenua e al tempo stesso offensiva, nei confronti dei bravi ed attivi Galardini, Luzi, Ricci e Properzi – sottolinea il Podestà – con i quali il manifesto di protesta è stato concordato nei dettagli. Mi domando, invece, se il sindaco sia o meno la genuina espressione della giunta e se questa sia stata messa al corrente delle istanze avanzate dalle Gaite in seno di Consiglio Maggiore”.
La promessa del Presidente: “mi batterò per garantire ancora l’autonomia dell’ente”
Emerge chiaramente il sentimento d’insofferenza covato per lungo periodo all’insegna del “buon viso a cattivo gioco”. Ma – come poi accade in circostanze del genere – basta una scintilla a far esplodere l’intero arsenale. “Porterò a termine il mio mandato per garantire la regolare elezione del mio successore – si legge ancora nella lettera pubblica inviata agli organi d’informazione – nella certezza che chi mi sostituirà si darà il compito di affermare l'autonomia dell'ente, per la quale mi sono costantemente battuto nel corso del mio mandato. Anche dopo le elezioni – assicura con fermezza l’avvocato Picuti – vigilerò affinché le Gaite non subiscano attacchi trasversali da chicchessia, come ebbe a verificarsi in un recente passato, ben noto al sindaco Polticchia”. Conoscendo i protagonisti della querelle e lo spirito del popolo delle Gaite c’è da credere che queste siano solo le prime schermaglie di una guerra istituzionale solo agli inizi, o – in qualche modo – già agli sgoccioli.
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