E’ una lettera fredda e breve quella che ha congedato, ieri mattina, una decina di collaboratori de ‘Il Giornale dell’Umbria’. Quella che ci si potrebbe aspettare da una grande azienda o, che so, da una multinazionale, di quelle che hanno il direttore in un palazzo lontano e che non vedi mai. Non quella di un giornale di ‘provincia’ dove si lavora gomito a gomito, anche dalle redazioni più lontane, per chiudere le pagine ogni giorno, anno dopo anno. Ma così è stato. Oggi e non solo. Diverse altre firme note e riconosciute del giornale erano già passate qualche settimana fa sotto la ‘scure’ della nuova proprietà approdata solo a fine agosto nella sede perugina.
Ma per la prima ‘mandata’, quasi si poteva trovare una sorta di giustificazione. A voler cercare proprio bene. E’ noto che con un cambio di proprietà cambia anche la linea editoriale e dunque possono venire meno presupposti di fiducia e condivisione di vedute. A partire dal direttore. Soprattutto se chi subentra arriva con le idee chiare di un piano editoriale di crescita e si prende l’impegno di “assicurare al prestigioso giornale … una completa sinergia con i new media assicurando, nel solco tracciato dalla precedente proprietà, un’informazione completa sul territorio e per il territorio in modo da valorizzare l’Umbria in tutte le sue dimensioni”. Parola di Luigi Giacumbo, un ‘navigato’ del settore giornali, presidente del nuovo CdA del Gruppo Editoriale Umbria 1819 e socio della nuova vera proprietà de ‘Il Giornale dell’Umbria’, la Gifer.
Ma questa seconda ‘falciata’ resta più difficile da comprendere, anche perché continuando a scorrere una delle rare dichiarazioni pubbliche del presidente Giacumbo, in cui si annunciava peraltro la presentazione mai avvenuta del piano di rilancio per lo scorso 30 settembre, viene quasi spontaneo cadere nella tentazione del fact checking:
“Il nuovo corso del Giornale dell’Umbria sarà quello di puntare ad una partecipazione attiva del lettore che quotidianamente sarà coinvolto in iniziative concrete – Fatto: forse era già nella mente del presidente il singolare concorso ‘Trova l’errore e vinci un abbonamento’, onorato dall’intervento nientepopodimeno che del presidente dell’Ordine dei Giornalisti nazionale.
“Sono sicuro, continua Giacumbo, che incontrerà il consenso del mercato garantendo un rilancio pieno e sostenibile del quotidiano. – Fatto: sarà balzata agli occhi di molti la qualità e la quantità delle campagne pubblicitarie, per alcune delle quali si vociferano addirittura azioni legali da parte delle stesse pubblicizzate, che sosterrebbero di non averle mai autorizzate.
“Per tale rilancio, termina il numero 1 della Geu, auspico e ritengo essenziale una piena e fattiva collaborazione di tutte le componenti il personale (giornalisti e poligrafici) che sono sicuro non mancherà”. La collaborazione del personale non sappiamo. L’impegno dell’azienda, a distanza di due mesi ancora non è chiaro.
In attesa delle auspicabili prese di posizione di sindacati e istituzioni, in quella che sarebbe riduttivo considerare come una semplice questione di impresa privata, non resta che sfogliare l’edizione del prossimo 1 novembre per contare quali e quante pagine mancheranno all’appello dell’edizione ‘umbra’ di un giornale che di regionale sta progressivamente perdendo le caratteristiche. Forse anche qualche lettore. Di sicuro un numero importante di collaboratori.
Per chiudere, il testo della lettera di ‘congedo’ a firma dell’AD Giuseppe Ghezzi: “In riferimento al contratto tra lei e il Gruppo Editoriale Umbria sono a comunicare che per volontà della proprietà che io rappresento e su indicazione del direttore Dott. Camilloni (Direttore Responsabile ndr), l’azienda non intende più avvalersi della sua collaborazione”. Seguono ringraziamenti.
Di seguito le note che stanno arrivando in merito alla decisione de ‘Il Giornale dell’Umbria’ di risolvere il contratto con alcuni collaboratori delle pagine locali:
Il Comitato di redazione del Giornale dell’Umbria, a nome di tutto il personale giornalistico della testata, esprime rammarico e contrarietà per la decisione, attuata nel giro di pochissimi giorni, da parte dell’azienda di risolvere il rapporto di lavoro con una decina di preziosi collaboratori del giornale, alcuni dei quali veri e propri punti di riferimento da anni nel territorio regionale. Anche questa dolorosa scelta aziendale riteniamo dovrà essere tema di confronto nel tavolo già convocato tra l’azienda stessa, il Cdr e il sindacato.
“L’Ordine vigilerà, a tutela delle prerogative professionali e dei diritti imprescindibili dei colleghi interessati, sulle più recenti modalità di gestione del Giornale dell’Umbria, testata attraversata da una ristrutturazione le cui dinamiche, unitamente ai conseguenti effetti, vanno a incidere in maniera fortemente negativa sull’intero sistema della comunicazione umbra. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli, invita le istituzioni regionali, ed in prima persona la presidente della Regione Catiuscia Marini, a valutare la possibilità di un intervento diretto a difesa di cronisti costretti con la brutalità di una comunicazione via e-mail ad abbandonare un’occupazione giornalistica che era tale da anni sia pure con gli attuali e totalmente inadeguati livelli retributivi. Già dalla prossima settimana l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria istituirà un osservatorio specifico a garanzia dell’onorabilitá di colleghi che hanno diritto, anche quando si trovano a ricoprire il ruolo di vittime innocenti di stati di crisi e ristrutturazioni, alla piena tutela della propria dignità umana e professionale”
“La comunicazione, via mail, della cessazione del rapporto di collaborazione di circa dieci colleghi/e della testata del Giornale dell’Umbria rappresenta un ulteriore capitolo di una brutta vicenda che scarica sui giornalisti tutte le contraddizioni e le ambiguità di un gestione societaria ed editoriale sempre più incomprensibile e contraddittoria”: è quanto afferma la presidente dell’Asssociazione stampa umbra, Marta Cicci. “Non a caso il provvedimento di queste ore arriva dopo ripetute, insoddisfacenti, interlocuzioni tra azienda e Cdr e alla vigilia, il 5 novembre, dell’incontro più volte sollecitato dal sindacato dei giornalisti umbri con l’amministratore delegato. I tempi e le modalità di passaggio di proprietà del giornale, oltre che scelte di riorganizzazione e programmi editoriali quantomeno discutibili, mai formalmente comunicati come prevede il contratto al Cdr, hanno prodotto un clima di fondata preoccupazione per il futuro lavorativo tra i colleghi e per il mantenimento della stessa azienda editoriale. In attesa dell’incontro con l’azienda, che si spera possa portare positivi elementi chiarificatori, l’Asu continuerá ad essere al fianco dei colleghi del Giornale dell’Umbria, a rappresentarli e a tutelarli in tutte le sedi con le modalità ed i tempi che loro riterranno più opportuni. Quello che è certo è che non ci saranno sconti per chi ha inteso o intende portare avanti azioni di qualsiasi tipo giocando fuori dalle regole e facendolo sulla pelle dei lavoratori”
Aggiornamento del 02 novembre:
“Vorrei esprimere innanzitutto sincera solidarietà ai giornalisti collaboratori del Giornale dell’Umbria ai quali la proprietà ha comunicato, con una modalità alquanto inusuale, la cessazione del loro rapporto di collaborazione”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che estende la sua solidarietà a tutti i giornalisti del Giornale dell’Umbria ed al Comitato di redazione, “che da giorni sono impegnati in un difficile confronto con la nuova proprietà del giornale, al fine di salvaguardare l’insostituibile ruolo del quotidiano nel panorama editoriale regionale, l’autonomia dei giornalisti e le loro prerogative professionali”.
“Seguo da tempo – ha aggiunto Marini, in riferimento anche alle posizioni espresse dall’Ordine regionale dei Giornalisti dell’Umbria e dell’Associazione Stampa Umbra – e con particolare attenzione, la vicenda del Giornale dell’Umbria e non nascondo le mie preoccupazioni per i rischi di impoverimento dell’informazione nella nostra regione, sia in riferimento alle vicende di questa testata, sia anche per una grave crisi che sta da tempo investendo la carta stampata, come il sistema radiotelevisivo locale nel suo complesso. Crisi che mettere a rischio posti di lavoro e la tenuta del sistema regionale della comunicazione, a danno di un imprescindibile pluralismo dell’informazione e, quindi, della democrazia del diritto dei cittadini ad essere informati”.
“Come Regione Umbria – ha detto la presidente – assicureremo non solo vicinanza ed attenzione a queste vicende, ma anche un impegno concreto attivando ogni azione, per quanto di nostra competenza, che possa contribuire a sostenere gli operatori dell’informazione, salvaguardarne la loro funzione, auspicando, infine – ha concluso – il rigoroso rispetto di corrette relazioni sindacali”.