Si sente tutt’altro che gravato dal compito che la Giunta regionale gli ha affidato, il difensore civico della Regione Umbria, Marcello Pecorari. Che ha partecipato al convegno di Roma, organizzato dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni, sull’attribuzione della funzione di garante per il diritto alla salute al Difensore civico regionale o provinciale e l’istituzione dei Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente.
Il Coordinamento dei difensori civici delle Regioni, evidenzia Pecorari, “sta ultimando un documento che mira a predisporre delle linee di indirizzo sugli organi di garanzia, a cui le Assemblee legislative regionali potranno attenersi per la valorizzazione degli stessi, oltre che per le loro future nomine. Stando a quanto emerso nel corso del convegno, ad oggi solo 5 Regioni hanno legiferato recependo questo riconoscimento: l’ultima è stata il Friuli Venezia Giulia proprio pochi giorni fa. Questo dimostra la necessità di linee di indirizzo comuni che possano essere seguite da tutte le Assemblee”.
Marcello Pecorari conclude sottolineando che “il diritto alla salute e l’ambito sanitario sono stati fin da subito oggetto di particolare attenzione, in quanto i cittadini manifestano l’esistenza di molteplici problematiche, che superano di gran lunga, in percentuale, tutte le altre segnalazioni. Molto spesso si tratta peraltro di una utenza debole, che non trova altri interlocutori se non il difensore civico”.
Con il nuovo meccanismo previsto dalla Regione Umbria anche per ridurre le liste di attesa in sanità, le segnalazioni degli utenti vanno effettuate al difensore civico. Una funzione che le opposizioni contestano. Ma che il difensore civico dell’Umbria, Marcello Pecorari, rivendica appunto come opportuna.