“Un atto di responsabilità di fronte all’irresponsabilità di chi dovrebbe garantire la dotazione organica necessaria per assolvere all'esercizio delle sue funzioni”. Così il Presidente del CORECOM (Comitato regionale per le comunicazioni) dell’Umbria Mario Capanna ha voluto annunciare, questa mattina, il rinvio all’Autorità nazionale per le garanzie nelle comunicazioni (AgCom) delle deleghe a cui non è in grado di fare fronte a causa della “inadeguata dotazione di personale”.
La situazione attuale del CORECOM fotografa un organico composta da 4 dipendenti, 1 dirigente ad interim e 4 collaboratori a tempo determinato, che -secondo quanto riferito stamani- non consente di adempiere nei termini di legge a tutti i compiti assegnati dall’ente nazionale al Comitato locale. Il Presidente Capanna ha portato come esempio il caso delle procedure di conciliazione, la cui scadenza è prevista nell’ordine dei 30 giorni: “noi non siamo in grado di rispettarlo, violando così una precisa disposizione normativa”. Il rifiuto del CORECOM Umbria rappresenta il primo caso nella storia degli enti italiani per le comunicazioni. Una decisione presa all’unanimità, insieme ai componenti del Comitato Matteo Fortunati e Oliviero Faramelli. Il Comitato lamenta anche la scelta della nomina del dirigente ad interim, la Dott.ssa Simonetta Silvestri, che “dirige a mezzadria” sia il CORECOM che il Servizio Comunicazione del Consiglio, si legge in una nota dell’ente. Le richieste per avere una dotazione minima per il funzionamento, ha ricordato il presidente del CORECOM, sono state inoltrate ai presidenti di Giunta e Consiglio, all'Ufficio di presidenza e alla Prima Commissione di Palazzo Cesaroni: “nonostante questo e nonostante l'Umbria disponga di una quantità di dipendenti regionali doppia della media regionale, non è stato possibile reperire le poche unità di personale di cui avremmo bisogno. L'unico segnale positivo è stata la proroga, per soli 18 mesi, dei contratti degli addetti al monitoraggio”.
La scelta di rimettere le deleghe relative alla vigilanza sui codici di autoregolamentazione delle televisioni locali, al Registro degli operatori delle telecomunicazioni e alla conciliazione delle controversie tra utenti e società di telecomunicazione (“che nel 2010 ha portato alla restituzione ai cittadini umbri di circa 300mila euro”) è stata presa dopo aver valutato l'ipotesi di dimissioni dell'intero Comitato: “noi resteremo però al nostro posto- ha spiegato Capanna – perché abbiamo il dubbio che la mancanza di risposte da parte della Regione possa essere finalizzata proprio a farci dimettere. L'Autorità nazionale, a cui abbiamo comunicato la remissione delle deleghe, aprirà una istruttoria. Staremo a vedere cosa succederà, anche se la mancanza di risposte da parte di una Regione guidata dal centrosinistra (mentre ad esempio in Lombardia il Corecom viene tenuto in grandissima considerazione) rappresenta per me una delusione ancora più profonda”.
AleChi
