La bella storia di Jacopo Brasanti che assieme ad alcuni compagni di viaggio (età media 27 anni) ha preferito la sua città alla movida e ai locali di tendenza inglesi | Secondi “Segnali di speranza che non possono lasciarci indifferenti”
Da Londra a piazza Gabriotti: da venerdì scorso (23 marzo) il 25enne tifernate Jacopo Brasanti, assieme ad alcuni giovani compagni di viaggio, ha rilevato un’attività nel cuore di Città di Castello, preferendo il centro storico a movida, pub e locali di tendenza inglesi.
A dispetto della fuga di “cervelli” all’estero alla ricerca di un lavoro, stipendi dignitosi e sogni da realizzare, la storia di Jacopo e del suo staff, dallo chef ai camerieri fino agli assistenti di sala (Riccardo, Luca, Dea, Lucia, Giulia e Daniel) – la cui età media non supera i 27 anni – è senza dubbio originale e forse rappresenta in maniera concreta un segnale di speranza per i giovani stessi di poter rimanere nella propria città e iniziare una vita lavorativa foriera di successi e soddisfazioni.
“Fino a qualche giorno fa ho rivestito il ruolo di barista in luoghi diversi, in Italia e all’estero, ma oggi sono arrivato alla decisione di aprire un’attività in proprio – ha precisato con orgoglio Jacopo, da oltre 10 anni appassionato dal mondo dei cocktail – A 15 anni ho iniziato la mia prima esperienza di lavoro in un bar del centro storico, scoprendo una realtà diversa da quella proposta dai media, ma al di là di ciò mi piaceva e lavoravo con entusiasmo. A 19 anni mi sono trasferito a Londra, un’esperienza di vita che mi ha arricchito molto, anche professionalmente”.
“Il mondo del bar nella London Town aveva tutto un altro aspetto, una realtà diversa dal concetto di “bar” tifernate. Qui ho trovato anche lavoro in un ristorante, dove ho imparato la lingua inglese. Poi ho seguito un corso in un’accademia per bar tender, conseguendo l’attestato. Infine ho lavorato in un private club, l’Home House, che riassume quello che oggi è il mio locale: un connubio tra ristorazione e cocktail bar. Qui ho imparato e messo in pratica i punti cardine che dovrebbero raffigurare chiunque voglia stare dietro un bancone: relazione con il cliente, professionalità del mestiere e presenza scenica di ‘showman’.
“Dopo gli anni trascorsi a Londra sono tornato nella mia città, riconoscendo quanto l’esperienza londinese mi avesse cambiato: ero cresciuto, migliorato e potevo cominciare a pensare di mettere in pratica il mio sogno, il mio locale, consapevole di tutto quello che avevo imparato”, ha concluso il giovane titolare del nuovo locale made in Città di Castello, al cui taglio del nastro sono intervenuti anche il sindaco Luca Secondi ed alcuni consiglieri comunali, che non ha mancato di sottolineare determinazione, passione e coraggio di Jacopo e del suo staff nell’affrontare una nuova esperienza nella sua città e nel suo bellissimo centro storico: “segnali di speranza che non possono lasciarci indifferenti, bravi ragazzi”.