L'inviato Michele Cordaro è andato in cerca della verità, accertando ancora di più la fake news | Stirati non transige "Goliardia ha un limite, faremo di tutto per tutelare immagine città"
E alla fine pure le Iene hanno voluto far chiarezza sulla presunta intossicazione di massa (mai avvenuta) a Gubbio.
L’inviato Michele Cordaro ha incontrato tanti eugubini nella loro città, tutti con il sorriso e la voglia di scherzarci su, perché alla fine si è trattato di una clamorosa fake news.
Dopo aver fatto risentire i vocali incriminati, che oggi appaiono ancora più paradossali, e rivedere foto e video circolati su Whatsapp, presi direttamente dal web (i pantaloni bianchi “sporchi” sono stati pescati su reddit), la trasmissione di Italia 1 ha dato voce direttamente ad alcuni dei protagonisti del pranzo dello scorso 2 ottobre.
Il servizio de Le Iene su Gubbio (VIDEO)
Si va dall’organizzatore dell’evento – che ha ribadito come “a sentirsi davvero male siano stati due fratelli, entrambi per cause non riconducibili a intossicazioni di pesce” – al ristoratore del locale del centro storico che ha accolto i commensali, che ha ridimensionato i numeri: “Ad accusare lievissimi disturbi sono state in realtà una ventina di persone non 100 e sicuramente e nessuno ha mai defecato tra i tavoli o sono mai accadute scene apocalittiche“.
Altri insulti e ironie per una fake news ma l’orgoglio e la dignità di Gubbio vincono ancora
Tra questi 20 commensali in difficoltà ci sarebbe stato anche “Biscotto”, citato in uno dei vocali come uno di quelli ridotti nelle peggiori condizioni. Le Iene lo hanno incontrato davanti al suo bar: “Non sono mai stato meglio – ha detto – lo stesso vale per i miei pantaloni bianchi. La verità è che ci sono stati piccoli disturbi ma niente di che. Io sono tornato a casa per andare in bagno ma dopo mezz’ora ero di nuovo al ristorante. Il resto è goliardia umbra“.
“Stiamo denunciando tutti – ha dichiarato infine il sindaco Filippo Stirati al microfono di Cordaro – La goliardia ha pur sempre un limite e faremo naturalmente tutto quello che è necessario per tutelare l’immagine di Gubbio”.