A Palazzo Chigi firmati i protocolli per le Hydrogen Valley: in Umbria idrogeno a sostegno di Ast ed altre aziende grazie a siti dismessi
Al via i distretti, grazie al Pnrr, per produrre idrogeno verde a sostegno di aziende strategiche dell’Umbria, acciaierie di Terni in primis ma non solo. Sono stati infatti firmati, nella sala verde di Palazzo Chigi a Roma, i primi protocolli di Intesa con 5 Regioni per la realizzazione di Hydrogen Valley, i “Progetti bandiera” del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra queste, appunto, il cuore verde d’Italia.
L’incontro è stato presieduto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla presenza dei Ministri interessati dal protocollo, Maria Stella Gelmini e Roberto Cingolani, oltre che Maria Cristina Messa e Roberto Speranza ed il sottosegretario Garofoli. Presenti anche i presidenti delle altre Regioni coinvolte: oltre all’Umbria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Basilicata.
Tesei: “Idrogeno importante per aziende strategiche dell’Umbria”
“Per una Regione come l’Umbria che da tempo sta costruendo veramente la sua identità sulla sostenibilità ambientale, – ha detto nel suo intervento la governatrice Donatella Tesei – questo è un progetto assolutamente calzante, ci permette di muovere i primi passi verso un percorso più articolato che vedrà l’idrogeno al centro delle fonti di energia rinnovabile, specialmente in alcune aziende strategiche per la nostra Regione. Penso all’industria dell’acciaio di Terni, piuttosto che ad altri siti industriali che hanno necessità di avere altre fonti di energia rinnovabile in questo momento anche così particolare. Naturalmente anche in Umbria possiamo utilizzare dei siti industriali dismessi”.
Dalla presidente Tesei, poi, un plauso alla modalità operativa con cui si è arrivata alla firma del protcollo d’intesa sull’idrogeno: “Come tutte le cose, quando si condividono – cosa che abbiamo fatto con ministro Gelmini e Governo – tenendo conto delle esigenze dei singoli territori del nostro Paese, io credo che si possano raggiungere risultati che tutti noi auspichiamo. Spero che anche nei progetti futuri ci sia questa capacità di interlocuzione e condivisione, fondamentale per arrivare alla meta: ce lo chiede l’Europa ma anche i cittadini italiani”.
L’Umbria, così come le altre Regioni interessate, avvieranno ora una serie di incontri con il ministero della Transizione ecologica che condurranno alla realizzazione dei progetti entro giugno 2026.
“I protocolli di oggi – ha sottolineato nel corso del suo intervento il premier Draghi – riguardano due progetti di grande interesse territoriale e nazionale. Entrambi mettono a sistema diversi interventi previsti dal Piano grazie alla capacità di selezione e progettazione territoriale promossa da voi, dalle Regioni. Il progetto proposto dalla Regione Liguria serve a realizzare un “Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica”. Unisce infrastrutture scientifiche, tecnologiche e cliniche in modi innovativi e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento nel settore. Il progetto delle regioni Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia punta a realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Contribuisce a stimolare la crescita, a creare occupazione. Ci avvicina ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il Governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”.
“I “progetti bandiera” – ha detto ancora Draghi – intendono premiare le capacità creative degli enti territoriali, rafforzare la coesione sociale e territoriale. Quelli di oggi sono solo i primi, ce ne saranno altri e voglio rivedervi tutti di nuovo qua”.