Sa.Mi.
Erano circa 600, delusi e arrabbiati, i pensionati che questa mattina si sono ritrovati in Piazza Italia per manifestare , sotto la sede della Prefettura, il loro scontento. I “pensionati indignati” sono scesi in piazza a Perugia intorno alle 9.30, per protestare contro la “nuova stangata” del Governo che arriva con la legge di stabilità. La manifestazione era stata indetta dai sindacati provinciali Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
Le ragioni della protesta – “Questo governo è sempre più debole con i forti e forte con i deboli – si legge nel documento che lancia la mobilitazione – ancora tagli al sociale, alla sanità e all'assistenza, mentre non c'è nulla per i giovani e la ripresa del lavoro in un momento di profonda recessione, in cui il welfare potrebbe essere volano di sviluppo oltre che fattore di equità”.
Si colpiscono sempre i deboli – In particolare, i sindacati dei pensionati stigmatizzano l'annunciata rimodulazione delle tasse, dalla quale “ i pensionati al minimo non avranno alcun beneficio ”, ma anzi “ saranno penalizzati a causa dell'aumento dell' Iva ”. Al contrario, osservano Spi, Fnp e Uilp, dal taglio di un punto dell' Irpef trarranno beneficio soprattutto i redditi sopra i 100mila euro annui, mentre gli incapienti e le persone nella no tax area, con redditi da 7-8000 euro annui saranno ulteriormente colpiti.
I provvedimenti del Governo criticati – “Ci sono poi gli altri elementi critici – si legge nella nota dei sindacati – nulla per la non autosufficienza, mentre pensioni di guerra, di invalidità, indennità di accompagnamento e via dicendo saranno assoggettate all' Irpef se il reddito complessivo supera i 15mila euro. Oltre a questo ci sono gli aumenti sui servizi erogati dalle cooperative sociali e i nuovi limiti per le detrazioni sulle spese mediche. Insomma, il giudizio su quest'ultimo provvedimento del governo è durissimo e per questo i sindacati dei pensionati hanno deciso di passare alla mobilitazione” .