La competitività di Arvedi AST, sito produttivo altamente energivoro, è compromessa dai costi energetici più elevati rispetto a quelli di altri competitor europei: per condividere con tutti i lavoratori un fattore discriminante e distorsivo della concorrenza, è stato posizionato, all’interno di Acciai Speciali Terni, un cartellone che dettaglia il grave disagio.
Il cartellone, nello specifico, ripercorre la storia dell’esproprio del ramo d’azienda elettrico della Terni e del mancato indennizzo, e mette in evidenza i numeri della sperequazione in termini di costi che AST deve subire rispetto agli altri suoi concorrenti europei, evidenziando come in qualche caso il costo della bolletta energetica sia quasi triplicato. “Eppure – si legge in una nota – una soluzione esisterebbe, se si consentisse ad Acciai Speciali Terni, ripristinando le condizioni originali di autoproduzione con il collegamento diretto alla centrale ENEL di Galleto, l’approvvigionamento di energia elettrica per i suoi fabbisogni a costi comparabili a quelli di analoghe forniture nei Paesi europei e in linea con le società auto-produttrici di energia elettrica”.
“Abbiamo il diritto morale di avere le nostre centrali o di essere pagati da chi le ha espropriate”: questo il titolo dell’affisso.
“La Grande Opera”
Il tema sarà condiviso a breve anche con il territorio: il 4 ottobre sarà allestita, negli spazi del PalaSi, la mostra “La Grande Opera”, che accenderà i riflettori su una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia.
La mostra sintetizzerà gli elementi portanti del territorio: l’acqua; l’operosità, rappresentata dall’acciaio e dall’energia; la bellezza naturalistica delle gole della Valnerina.