Gli uomini della “Criminalità Diffusa” hanno portato a termine un’ennesima operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti in zona “Fontivegge” e “Via Settevalli”, assicurando alla giustizia uno spacciatore “professionale” particolarmente attivo nella cessione di “eroina” e domiciliato in un piccolo appartamento ubicato in un condominio di Via Martiri dei Lager, insieme ad una giovane di origine polacca.
Gli agenti della “Seconda” hanno monitorato la zona ed in particolare un giovane tunisino poi identificato per Alì Hidoussi di anni 37 il quale era solito incontrare i propri clienti, ormai “fidelizzati”, nelle immediate vicinanze del condominio, i quali lo contattavano per acquistare da lui la dose giornaliera, usando sempre la massima circospezione.
Nel corso dell’osservazione, in due diverse occasioni gli agenti hanno assistito allo scena, sempre uguale: il tunisino, evidentemente contattato telefonicamente dal cliente, lo raggiungeva sotto casa, dopodiché si appartava con lo stesso per la cessione, per poi tornarsene a casa. In entrambi i casi gli agenti, con estrema discrezione, sono riusciti a fermare gli acquirenti subito dopo l’acquisto, non solo facendosi consegnare gli involucri appena acquistati, ma facendosi raccontare ogni utile notizia circa il rapporto “di fiducia” con lo spacciatore.
Dopo i due “recuperi” di droga, è scattato il blitz: gli operatori hanno atteso che il tunisino varcasse la soglia di casa un’altra volta, lo hanno fermato ed hanno proceduto a perquisire il suo appartamento, dove hanno rinvenuto confezioni di “eroina” pronte alla vendita per oltre 20 grammi ed il “risultato” della sua fiorentissima attività “commerciale”, al momento ammontante a 4000 euro circa. Ovviamente, il lavoro della “Diffusa” non è finito qui: gli agenti, provveduto a sequestrare i telefoni cellulari del trafficante, hanno atteso le continue chiamate degli altri tossicodipendenti-clienti, e li hanno incontrati, inducendoli a rendere dichiarazioni utili a collegare Hidoussi ad altri episodi di “spaccio”, dei quali sarà chiamato a rispondere.
Il tunisino, a disposizione del sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, è stato accompagnato a Capanne. Lo stesso, regolare sul territorio nazionale, annovera numerosi e gravi precedenti penali: in particolare, due anni fa, rimase coinvolto in una violentissima rissa , all’interno dello stesso appartamento di Via Martiri dei Lager, insieme ad un suo connazionale e a due cittadini polacchi.