Non solo insicurezza e criminalità, ma anche buona integrazione fra culture, nel capoluogo umbro. La testimoniano i 650 ragazzi cinesi in soggiorno all'Università per Stranieri fino ad agosto. Tanto che molti di loro, varie decine, parteciperanno ai “Perugia Green Days”, e stanno già ora lavorando per progetti di riqualificazione urbana sostenibile e per mostre d'”arte-spazzatura”, con oggetti di riciclo.
E.T.R.U.R.I.A. (Environment Tradition Regeneration of Urban Italian Areas), è il nome del progetto che coinvolgerà i cinesi in progetti qualificati – insieme ad architetti – di riuso e riqualificazione urbana e ambientale sostenibile di zone di Perugia. Il progetto è promosso dal Comune, dall'Università per Stranieri, dall'Associazione Progettare il futuro e dalla FUA, Fondazione Umbra per l'Architettura. Come recuperare aree del capoluogo umbro, come riqualificarle a livello urbanistico, architettonico, ambientale, è l'oggetto dell'iniziativa, che sarà presentata giovedì 19 maggio nel convegno “Ripensare Perugia” dei Green Days.
Non solo architettura, però, ma anche arte, per i ragazzi cinesi ospiti di Perugia: con “L'arte del riciclare”, mostra di oggetti d'arte fatti con materiale destinato al macero, nella Sala Cannoniera della Rocca Paolina, dal 17 al 20 maggio. Le installazioni artistiche sono state prodotte con il 'materiale' predisposto da Gesenu, partner del progetto insieme all'Accademia di Belle Arti, che proprio in questi giorni ospita le loro attività. Inoltre, vari studenti cinesi si cimenteranno negli 'eco-tour', escursioni guidate ad aziende green, cerfiticate a zero emissioni, o comunque eccellenti sul fronte della sostenibilità. Una conoscenza, quella tra cinesi e Perugia, che da anni grazie all'Università per Stranieri è puntuale (da marzo ad agosto) e assidua, con i due progetti specifici Marco Polo e Turandot; ma che mai, come con i Perugia Green Days 2012, era stata così corposa. “Dal 2006 viviamo l'esperienza di ospitare ragazzi cinesi che si perfezionano nella lingua e cultura italiana, per proseguire gli studi” spiega Lidia Costamagna, docente e coordinatrice dei due progetti Marco Polo e Turandot ” e sempre osserviamo le loro reazioni di fronte a Perugia, al territorio, alla nostra urbanistica. Quest'anno si confrontano con i temi di ambiente e riqualificazione urbana, e per loro è la primissima volta”. Temi che i giovani cinesi, visto il Paese d'origine problematico, vivono intensamente. “La prima cosa che tutti notano, quando vengono qui” riferisce Costamagna “è la qualità dell'aria che respirano, il colore del cielo che vedono, come è conservato il nostro patrimonio achitettonico-artistico”. Quest'anno, con i Green Days, i giovani cinesi potranno ancora di più conoscere l'Umbria sostenibile.