Sembra ci sia poco da festeggiare tra i banchi del consiglio comunale di Gubbio per la fine dell'anno: tra gli scranni di Palazzo Pretorio c'è aria di ultimatum e dimissioni. E sembra inoltre che durante la seduta del Pd di venerdì sera a Piazza Oderisi, la spaccatura tra il sindaco Guerrini e i vecchi amici Gianni Pecci e Raffaele Di Benedetto si sia definitivamente palesata. Colpa forse delle dimissioni lampo, poi ritirate, da parte dell'assessore Di Benedetto il 7 novembre scorso, o ancora della volontà del sindaco di candidarsi per correre in Parlamento, o infine del legame che sembra unire il consigliere regionale Andrea Smacchi con i due assessori di maggioranza. Il nuovo anno pare porterà comunque tante novità per l'amministrazione eugubina, a cominciare dalla vicenda Lumsa.
L'ultimatum di Sel – Dalle fila di uno dei partiti di maggioranza, che avrebbe anche Michela Tinti come assessore comunale, ancora autosospesa, arriva l'ultimatum: parliamo di Sel che ha deciso di dare al sindaco tempo fino al 10 gennaio, giorno entro il quale, se non si terrà una nuova e concreta verifica sui numeri della coalizione, la Tiniti si dimetterà definitivamente. Non sarebbe invece a rischio il posto in consiglio di Stefano Ceccarelli, che rimarrà in giunta per dare il suo apporto alle manovre governative, sul rispetto del programma firmato prima della vittoria delle elezioni. Guerrini dovrà dunque rimettere tutto in discussione, se non vorrà ritrovarsi con un assessore in meno, quando già manca il settimo. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe una riunione di maggioranza saltata e rinviata al 6 gennaio a causa della mancanza di alcuni rappresentanti, e che doveva essere utile a chiarire alcune lacune. Sel ha dichiarato che i problemi interni al Pd sarebbero tali da bloccare l'intero lavoro della maggioranza. Il partito chiede dunque più tranquillità e compattezza nella squadra di governo, anche dopo la notizia secondo la quale il capo di gabinetto del sindaco Sara Cardoni ufficilaizzerà le dimissioni a gennaio, ufficialmente per motivi personali e non per questioni interne al Pd.
Lo strappo – Intanto fa capolino la dichiarazione del presidente del consiglio Gianni Pecci, che ha cercato di evitare domande scivolose durante l'ultima conferenza stampa a Palazzo Pretorio, malcelando tuttavia lo scontento interno alla maggioranza e relativamente alle scelte di Guerrini all'interno del Pd. I rapporti tra il sindaco e Di Benedetto non sembrano migliorare dopo la vicenda del 7 novembre. Ed il nome di Michele Sarli sembra comparire tra le fila dei preferiti per la nomina di presidente del consiglio: Guerrini infatti avrebbe aperto ultimamente all'ala dei Democratici del suo partito.
Articoli correlati: Pace fatta tra Guerrini e Di Benedetto: respinte le dimissioni dell'assessore
Alessia Chiriatti
Riproduzione riservata