Sara Minciaroni
“La banda del gobbo” è famoso film poliziesco del '77 che oggi torna alla mente dopo gli arresti compiuti dai carabinieri della compagnia di Gubbio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due indagati avrebbero messo a segno tre colpi in altrettante banche del centro della città dei ceri tra maggio e agosto. Ad incastrarli sarebbe stato proprio il difetto fisico di uno dei due, filmato dalle telecamere degli istituti di credito. Una “curvatura alla parte superiore della schiena” ovvero una caratteristica “gobba” difficile da non notare. I due sono romani esattamente come i protagonisti del film di Lenzi. Tutti particolari che sono stati illustrati questa mattina a Gubbio dal comandante della compagnia Piergiuseppe Zago.
I fatti. Nel periodo compreso tra il 3 maggio e il 20 agosto 2013, nel centro storico di Gubbio sono state messe a segno 3 rapine a danno di altrettanti istituti di credito, in tutti e tre i casi ad opera di due malviventi che avevano agito con analogo “modus operandi”. L’immediato e corretto intervento dei militari del dipendente Nucleo Operativo Radiomobile – Aliquota Operativa ha permesso di raccogliere prove e dettagli utilissimi alla ricostruzione dei fatti, ll’identificazione degli autori e al loro arresto.
La prima rapina. Alle 15.30 circa del 3 maggio 2013, due soggetti entrano all’interno dei locali dell’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena e, dopo essersi travisati con dei fazzoletti, uno ha estratto una pistola e è andato sul retro delle casse, mentre l’altro è rimasto vicino l’ingresso intimando ai presenti di mantenere la calma. Dopo essersi impossessati della somma di denaro contante di oltre 17.000 euro, hanno chiuso in una stanza tutti i presenti e subito dopo si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce.I testimoni sentiti al momento e l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza hanno fornito una buona descrizione dei due soggetti.
La seconda rapina. Alle 14.30 circa del 14 giugno 2013, due soggetti hanno fatto ingesso all’interno dell’istituto di credito Ag.1 Banca Monte dei Paschi di Siena e, coprendosi il volto con dei fazzoletti, uno si è recato in direzione delle casse per prelevare il denaro disponibile, mentre l’altro è rimasto con i clienti e i dipendenti per accertarsi che questi non commettessero alcun movimento. Assicuratisi il bottino, circa 15.000 euro, ancora una volta hanno rinchiuso tutti i presenti in una stanza e sono scappati, dirigendosi verso P.zza Quaranta Martiri. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa, intervenuti sul posto, hanno effettuato i rilievi del caso e ascoltato minuziosamente le dichiarazioni dei testimoni, anche questa volta molto dettagliate.
La terza rapina. Alle ore 13.05 del 20 agosto 2013, poco prima dell’orario di chiusura delle banca, due uomini, anche in questo caso con volto travisato, sono entrati nell’istituto di credito della Casse di Risparmio dell’Umbria, hanno estratto le pistole e si sono fatti consegnare consegnare circa 7.000 euro.
“La gobba” e Il medesimo modus operandi. L’attenta analisi delle dichiarazioni rese dai testimoni delle tre rapine, nonché l’osservazione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza hanno permesso di poter supporre con una quasi totale certezza che le rapine fossero state eseguite dagli stessi soggetti. Infatti i due rapinatori erano stati descritti in tutti e tre i casi come uno di corporatura robusta alto circa 185 cm e l’altro, leggermente più basso, più magro, alto circa 175 cm; entrambi italiani con accento laziale. Tali descrizioni trovavano conferma nelle immagini acquisite, che pure fornivano dei dettagli circa le caratteristiche fisiche dei due; il particolare modo di camminare, un’accentuata curvatura della parte superiore della schiena e una strana gestualità delle mani non appena entrava in banca di uno dei due.
Le indagini. Proprio grazie all’attento esame delle immagini, effettuato anche con il supporto del Ra.c.i.s. di Roma, uno dei due malviventi veniva individuato dai militari tra quelli già fotosegnalati e presenti in Banca Dati, arrestato in passato per analoghi reati; da quel punto, quindi, si è partiti per identificare il complice. I controlli sul territorio e le informazioni acquisite circa le amicizie e i luoghi normalmente frequentati, nonché l’analisi dei tabulati telefonici, hanno permesso di identificare i due rapinatori: Branco Edgardo, classe 1966 e Casafina Carlo, classe 1960, entrambi romani.
Gli arresti. Le indagini condotte coordinate dalla locale Procura hanno fatto emergere emergere gravi indizi di colpevolezza a loro carico e sfociavano in due misure cautelari in carcere per il reato di rapina aggravata in concorso. Nel frattempo il Branco è stato arrestato dai Carabinieri di Roma per porto abusivo di armi, mentre Casafina, è stato rintracciato e tratto in arresto lunedì dai dipendenti militari del N.O.R. – Aliquota Operativa. Le perquisizioni eseguite a seguito degli arresti hanno permesso anche di recuperare le armi e l’abbigliamento utilizzati durante le rapine.
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