La minoranza insorge contro la decisione
Negata la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre a Gualdo Cattaneo. Il gruppo di minoranza ‘Territorio comune” va all’attacco ricordando le parole usate dal sindaco in consiglio comunale: “Liliana Segre non può essere cittadina onoraria di Gualdo Cattaneo perché non ha legami storici con il territorio, non rappresenta il nostro Comune, non ha vissuto qui”. I consiglieri di minoranza ricordano anche le parole del consigliere leghista Diego Leonardi: “Si tratta di una strumentalizzazione politica”.
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“Risate durante la mozione”
“Ed è proprio vero che non c’è mai fine al peggio – prosegue la minoranza – la lettura e la discussione della mozione è stata accompagnata dalle risate e comportamenti poco istituzionali dei consiglieri di maggioranza“.
Per la minoranza “Rifiuto ingiustificabile della cittadinanza a Segre”
“Un rifiuto del tutto ingiustificabile, che connota arroganza e che disegna una delle pagine più brutte della politica gualdese” riferiscono i consiglieri di minoranza firmatari della mozione Alice Chinnici, Elisa Benvenuta, Andrea Cimarelli e Manuel Bastianini. “Purtroppo si è persa la grande occasione di prendere ufficialmente le distanze da quello che è stato il periodo più nero della nostra Storia, conferendo un riconoscimento ad una donna che è sopravvissuta alla Shoah e che porta addosso i segni di quella terribile persecuzione, che è testimone e interprete di valori conquistati con il sangue e che restano intoccabili, come la democrazia e l’opposizione a qualsiasi discriminazione.
“Singolare intervento del primo cittadino”
“Sono veramente- prosegue la minoranza – pochi i consigli comunali di tutta la penisola in cui non è stata concessa la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre, la quale, peraltro, proprio il giorno prima del consiglio comunale di Gualdo Cattaneo è stata nominata presidente alla commissione contro l’odio, con voto unanime. Singolare che l’intervento del primo cittadino di Gualdo Cattaneo sia stato pressoché identico a quello del suo collega del Comune di Adro in Lombardia che ha utilizzato la stessa risibile giustificazione per il diniego. E’ oltremodo antistorico e del tutto illegittimo dire che il fascismo non ha mai incontrato la storia dei nostri territori. Fa sorridere, infine, che la giustificazione del mancato collegamento territoriale venga proprio da chi non ha un legame storico con Gualdo Cattaneo“.