Clima teso a Terni questo pomeriggio dove è in corso un’infuocata assemblea dei lavoratori dell’ormai ex Gruppo Novelli (dal 22 dicembre in mano alla Alimentitaliani srl del Gruppo iGreco) alla presenza dei segretari nazionali dei sindacati di categoria. I dipendenti (circa un centinaio quelli presenti, degli stabilimenti di Spoleto, Terni e Amelia) contestano alle organizzazioni sindacali il modo in cui è stata condotta la trattativa. Forti le frasi dei lavoratori: “Non si può lavorare per un pezzo di pane, ci stanno togliendo la dignità”. Anche se alla fine dell’assemblea (durata circa 2 ore e mezza) lo strappo sembra essere ricucito.
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In particolare i lavoratori lamentano il mancato rispetto delle promesse del 22 dicembre e che alcuni di loro sono stati costretti ad un mese di ferie, mentre il lavoro degli uffici chiusi (tra cui quello che si occupa di controllo e gestione) è stato trasferito su quelli rimasti aperti. E nel frattempo gli sono stati tolti anche computer, telefoni ed auto aziendali. In tutto questo la nuova azienda non avrebbe liquidità né per comprare mangime per gli allevamenti né le materie prime per la produzione.
I sindacati, però, chiedono di avere ancora il mandato a rappresentarli, invitandoli a non fare muro, e puntando su tre punti fermi da chiedere alla direzione aziendale: non si licenzia nessuno, prima si fanno investimenti e poi la ristrutturazione interna, costruire relazioni sindacali a livello locale e nazionale in tutti siti produttivi.
Ma allo stato attuale, è stato ribadito, l’azienda ha tutto il potere per esternalizzare alcuni reparti, come paventato dai fratelli Greco durante il penultimo tavolo al ministero dello Sviluppo economico, e per licenziare. “Siamo arrivati ad una situazione bel lontana rispetto a quella che ci aspettavamo a fine dicembre” hanno spiegato i segretari delle sigle di categoria.
Tra le preoccupazioni dei dipendenti ci sarebbe la contabilità fuori controllo, a causa del mancato incarico ad aziende del settore per occuparsene. Un investimento, è stato spiegato nel corso del pomeriggio, di 21mila euro, ma che non è stato fatto. Con il timore quindi che fatture e pagamenti possano essere “fuori controllo” in questo periodo. Una questione tutta da approfondire.
Attilio Cornelli, segretario nazionale Fai Cisl, spiega: “La situazione non è mai stata semplice sulla Novelli sin dal concordato preventivo di qualche anno fa, pensavamo, con l’ingresso di questo nuovo Gruppo, i Greco, di poter archiviare le situazioni di difficoltà. Invece i lavoratori hanno già valutato un atteggiamento da parte del gruppo che non li soddisfa e non soddisfa nemmeno le organizzazioni sindacali. Al ministero abbiamo rappresentato una carenza importante di relazioni corrette che non consentono la costruzione di soluzioni convenute tra le parti. Il piano industriale ci è stato presentato per linee molto generiche, servono degli approfondimenti. Ci aspettiamo di poter avere dati, numeri e progetti molto più certi. Per come lo abbiamo capito oggi, il piano è inaccettabile, siamo impegnati a capire se c’è spazio per ipotizzare una soluzione. Oggi c’è una distanza è abissale tra le aspettative e la disponibilità al negoziato e le loro proposte”.
Il prossimo incontro al Mise tra le parti è previsto per il 6 marzo, ma la Regione Umbria vuole che venga anticipato. Per questo, proprio in concomitanza con l’assemblea dei lavoratori, l’assessore regionale Fabio Paparelli è intervenuto con una breve nota: “Le notizie delle ultime ore sulla vicenda dell’ex gruppo Novelli, oggi Alimenti italiani srl, accrescono la preoccupazione sulle prospettive aziendali. Perciò la Regione Umbria, anche accogliendo le crescenti segnalazioni di difficolta che provengono dal territorio e dalle organizzazioni sindacali – ha concluso Paparelli – chiederà al Mise di anticipare il Tavolo ministeriale già convocato sulla vicenda per il prossimo 6 marzo”.
Domani intanto si terrà un nuovo incontro ristretto tra sindacati e rappresentanti del Gruppo iGreco. Le sigle sindacali pretenderanno – hanno annunciato – di avere sul tavolo il piano industriale dettagliato con soldi e numeri, cosa che finora non c’è stata. Dopo di che ci sarà una nuova assemblea con i lavoratori prima del 6 marzo, perché “non verrà firmato nessun accordo che non sarà condiviso” hanno ribadito.
Ha collaborato Sara Fratepietro
(aggiornato alle 19:50)