Il giornalista perugino commenta la vittoria dell'amico nella serata cover di Sanremo e i fischi dell'Ariston
La vittoria nella serata cover del Festival di Sanremo, i fischi del pubblico dell’Ariston al trionfatore Geolier, che sul palco, con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio, ha portato un insolito medley dal titolo ‘Strade’ con i brani “Brivido”, “O’ primmo amore” e “Chiagne”.
Il giornalista perugino Matteo Grandi, esperto osservatore del web e del suo linguaggio e collaboratore di diversi cantanti e artisti in genere, in un post parla della serata sanremese, della vittoria dell’amico Emanuele, aka Geolier, con cui collabora già prima che diventasse un nome noto al grande pubblico, e di come stiano cambiando i gusti musicali in Italia.
Grandi si dice “molto felice e per nulla sorpreso” del successo che Geolier sta avendo in questi giorni sanremesi. Per le qualità artistiche, ma anche per la storia difficile di Emanuele, che è riuscito ad emergere da un contesto difficile proprio grazie al suo talento.
E pur rispettando i fischi del pubblico dell’Ariston il giornalista perugino si rivolge a quella “generazione di nostalgici che, totalmente disconnessa dal mondo reale, continua a dare la ‘colpa’ del successo dei rapper ai social, a una generazione persa o (come in questo caso) persino al televoto dei napoletani che userebbero cinque sim”. A loro dice: “Mettetevi l’anima in pace: il mondo è cambiato da un pezzo. La musica è cambiata. Le generazioni sono cambiate. Chiedetelo ai vostri figli che, senza tutte queste sovrastrutture, esultano per Geolier. E cercate di farvene una ragione senza avere la pretesa di essere i depositari della verità o, peggio, dando sfogo a forme di razzismo strisciante per giustificare ciò che non riuscite a capire”.
(foto dalla pagina Facebook di Matteo Grandi)