In pochi giorni, fra primarie per il Partito democratico e referendum sul welfare, 81 mila cittadini umbri e quasi 8 milioni e mezzo di italiani hanno manifestato la propria profonda passione per la politica, sfruttando la partecipazione e tutte le fessure del sistema per non scomparire per non essere annullati; ma anche per ricordare al Governo che si è dimenticato del mandato ricevuto e si fa condizionare dalle tante sollecitazioni di Confindustria, Vaticano, e moderatismo neoliberista.La tesi, a commento della grande partecipazione al doppio voto, è di Stefano Vinti, capogruppo di Prc-se che parla di successo indiscutibile per le primarie del Pd e di forte ritardo e grave responsabilità dei gruppi dirigenti nazionali del Prc, del Pdci, dei Verdi e di Sinistra democratica per non avere ancora attuato e portato a compimento l'altro progetto, quello della sinistra.Dopo il 14 ottobre, aggiunge Vinti nessuno a sinistra si può illudere che basti aspettare per raccogliere tutto ciò che non entrerà nel Partito democratico, tutto ciò, e sarà tanto, che la politica vera di Veltroni non potrà concedere. Adesso è il tempo di avviare la costituente del soggetto unitario della sinistra, le condizioni ci sono tutte, basta solo volerlo fare. Anche perchè, conclude Vinti, per il Pd, sarà comunque difficile, se non impossibile, tenere assieme tutto ciò, attorno all'idea forte di una ipotesi centrista che ha come fine il governo e al tempo stesso la capacità di garantire il ruolo dirigente per l'impresa e l'assicurare la centralità economica, valoriale ed ideologica del mercato.
GLI ITALIANI AMANO LA POLITICA
Gio, 18/10/2007 - 22:10