Gazebo fotovoltaici, torna l'incubo rate per le famiglie. Richiesti a ognuna 22mila euro più interessi - Tuttoggi.info

Gazebo fotovoltaici, torna l'incubo rate per le famiglie. Richiesti a ognuna 22mila euro più interessi

Redazione

Gazebo fotovoltaici, torna l'incubo rate per le famiglie. Richiesti a ognuna 22mila euro più interessi

Mar, 03/01/2012 - 12:08

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Sono decine le famiglie umbre che quest'anno per Natale hanno ricevuto per posta un regalo decisamente sgradito, una lettera che intima loro il pagamento entro i primi giorni del 2012 di tutte le rate con relativi interessi per la realizzazione – mai avvenuta – dei pannelli fotovoltaici dell'ormai nota vicenda “100 gazebo per 100 comuni” di Ener e Energesco.

Come si ricorderà, la vicenda, mai del tutto chiarita, ha visto tantissime famiglie dell'Umbria e di tutta Italia aderire a dei bandi promossi da comuni, comunità montane e altri enti pubblici, per la realizzazione nel proprio giardino di un gazebo fotovoltaico. Il meccanismo previsto da tutti i bandi del progetto era che la famiglia avrebbe dovuto contrarre un mutuo da 22mila euro circa con una finanziaria (in Umbria, la spagnola Bbva) per la realizzazione degli impianti. La società Energesco avrebbe realizzato fisicamente l'impianto e pagato interamente le rate da 235 euro del finanziamento, incassando in cambio tutti i contributi pubblici ricavati dalla messa in rete dell'energia prodotta. Un meccanismo che avrebbe permesso alle famiglie coinvolte di avere energia gratis senza anticipare un euro. Peccato che l'Energesco, forte persino del patrocinio del Ministero dell'Ambiente per il progetto in questione, si sia volitilizzata prima di aver realizzato qualsiasi impianto, dopo aver fatto pervenire nelle case dei diretti interessati dei pannelli imballati, risultati il più delle volte rubati.

Arrivano le rate – Preso atto della presunta truffa, la società finanziaria Bbva aveva annunciato, anche in un comunicato stampa, il congelamento di tutte le rate per i finanziamenti che le famiglie avevano contratto a proprio nome. Alla vicenda si erano interessati anche l'Assofin, l'assessore Silvano Rometti per la regione e alcuni deputati, tra cui l'onorevole Pd Emanuele Trappolino che aveva persino presentato un'interrogazione perlamentare all'allora ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

A distanza di mesi, con i pannelli rubati in alcuni casi ancora parcheggiati nei giardini, la famiglie hanno ricevuto lo scorso 23 dicembre delle lettere della finanziaria, che ha chiesto loro il saldo di tutte le rate entro sette giorni.

“Loro si sono proposti alcuni mesi fa di realizzare gli impianti al posto di Energesco, ma senza precisare chi e come avrebbe dovuto fornire i costosi pannelli, visto che quelli consegnati erano rubati”, ha raccontato a Tuttoggi.info Alessandro Petruzzi di Federconsumatori Umbria, che sta seguendo la vicenda insieme a un coordinamento di avvocati che rappresenta 50 famiglie tra Umbria e Frosinone. “Una proposta che nessuno era in grado di accettare, ma che ha permesso loro di dire: noi vi avevamo fatto una proposta, voi l'avete rifiutata, adesso dovete pagare le rate per intero”, afferma Petruzzi.

La Federconsumatori Umbria ha convocato nei giorni scorsi una riunione con tutte le famiglie umbre coinvolte nella vicenda, che rischiano ora di finire nel registro dei cattivi pagatori per iniziativa della finanziaria. L'associazione dei consumatori ha intenzione, come replica, di convocare nei prossimi giorni tutti i soggetti istituzionali che si erano interessati alla vicenda (dai parlamentari a Rometti) in un tavolo per intraprendere nuove iniziative per la tutela delle famiglie e degli individui coinvolti.

Responsabilità istituzionali – La stessa associazione nel frattempo, impotente nei confronti degli esponenti di Energesco, sta tentando di appurare le responsabilità di comuni e enti che si sono fatti portavoce dell'iniziativa senza -secondo Petruzzi- verificarne adeguatamente la serietà.

“Abbiamo chiesto a ciascun comune di conoscere le graduatorie e tutti gli atti che stavano dietro ai singoli bandi. Dovrebbero essere tutti documenti pubblici, ma per ora nessuno ci ha risposto”, ha detto Petruzzi. “Per questo chiederemo al ministero dell'Interno l'intervento di un commissario ad acta, per avere visione di tutti gli atti. Potrebbero esserci responsabilità grosse”, ha detto.

Francesco de Augustinis

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