“Franco e Maria Grazia stanno assaporando la gioia di una vita nuova, che darà l’impronta definitiva al loro esistere”. Con queste parole di speranza don Luigi Piccioli ha cominciato l’omelia durante la liturgia funebre del generale Franco Fuduli e della moglie Maria Grazia Pinzi, morti nella notte tra venerdì e sabato scorso in seguito ad un terribile incidente d’auto avvenuto lungo la statale Flaminia, poco distante dal Valico della Somma. Le esequie si sono celebrate stamani nel Duomo di Spoleto. Una folla commossa si è stretta intorno alla figlia della coppia, Alessandra, che sedeva in prima fila accanto al marito e alle loro 3 figlie. Tante le autorità civili e militari presenti insieme alle rappresentanze dei diversi Lions Club dell'Umbria, del Lazio e della Sardegna. Il generale Franco Fuduli era infatti Governatore del Distretto 108L Italia, che comprende appunto i Club delle tre Regioni, incarico che a giorni avrebbe dovuto lasciare proprio in questi giorni per la fine del mandato durante il quale si era messo in luce per la sua esperienza, disponibilità e umanità. Lungo la navata centrale della chiesa era schierato il picchetto d’onore dei Granatieri di Sardegna del Battaglione “Cengio” di stanza a Spoleto che ha reso omaggio ai feretri. Nel corso della sua brillante carriera di militare, Fuduli aveva diretto anche la Scuola di Guerra di Civitavecchia.
Ma ad assistere al rito funebre c’erano anche tanti amici e conoscenti, persone che hanno avuto la fortuna di conoscere il generale e sua moglie e che non volevano mancare per tributare loro un ultimo omaggio. “La presenza di così tanta gente oggi – ha proseguito monsignor Piccioli nell’omelia – da la misura di quanto la vita del Generale Fuduli abbia sempre cercato di aprirsi al giusto, di quanto Franco ci tenesse a realizzare concretamente tutto ciò di cui era chiamato ad occuparsi”. Parole dolci sono arrivate anche per la signora Maria Grazia, definita “compagna instancabile e consigliera discreta. Tra di loro – ha detto don Luigi – c’era una totale comunione di vita caratterizzata da una perfetta intesa”.
Il ricordo degli amici – Dopo la benedizione dei feretri, la cerimonia funebre è proseguita sotto il colonnato del Duomo. Sulla bara del generale sono stati poggiati i vessili dei Lions e dei Leo Club, oltre ad una spada ed un cappello da ufficiale. Poi, alcuni rappresentanti istituzionali, oggi presenti nella semplice veste di amici, hanno portato il proprio saluto a Franco e Maria Grazia. Commovente il ricordo del Generale di Corpo d’Armata Luigi Campagna, amico fraterno del generale Fuduli, che è tornato indietro nel tempo a quando “Franco, 19enne, entrò nell’Accademia Militare di Modena e lui lo prese sotto la sua ‘ala protettrice’. “Mi piace pensare – ha detto Campagna – che quando arriverà il mio momento sarà lui ad accogliermi in cielo”. Il Colonnello Mario Di Spirito, vicepresidente dell’Unuci di Spoleto, ha ricordato il modo di fare coinvolgente di Franco Fuduli e l’eccezionalità della moglie Maria Grazia, sostegno morale instancabile del marito in tutte le iniziative che lui amava organizzare. “E’ merito loro – ha sottolineato Di Spirito – se la piccola sezione Unuci di Spoleto è arrivata a contare ben 200 iscritti”.
L’orgoglio dei Lions di Spoleto – “Mai avrei pensato di iniziare in modo così triste il mio mandato “, ha detto il neo presidente del Lions Club Spoleto l'avvocato Pietro Morichelli, che ha raccolto pochi giorni fa il testimone dal dottor Duccio Betti. “Ma noi siamo i Lions, la più grande organizzazione di servizio del mondo, e sapremo andare avanti nel nome di Franco e Maria Grazia Fuduli, anche grazie ai loro insegnamenti. Franco Fuduli ci ha insegnato cosa significhi credere fortemente in ciò che si fa. Il Lions Club Spoleto non potrà mai dimenticare un amico vero e grande condottiero di genti”.
Il cordoglio del sindaco – Un omaggio ai coniugi Fuduli è arrivato anche da parte del sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, in molte occasioni pubbliche al fianco del generale. “Siamo qui non a piangere ma a portare un saluto – ha detto –; un saluto ad una persona che qualcuno ha giustamente definito il ‘consigliere militare’ dei sindaci. Una persona speciale ed inossidabile che, anche grazie al sostegno perpetuo di sua moglie Maria Grazia ha fatto del bene a tanti, in modo disinteressato, vivendo un’esistenza improntata ai valori dell’amicizia e dell’onestà.
(Jacopo Brugalossi)
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