Francesco Libetta sarà l’interprete di un recital pianistico offerto dal Festival delle Nazioni insieme a Sogepu, in programma venerdì 18 maggio, alle ore 21, al Teatro degli Illuminati di Città di castello. Il concerto, che si svolge a ingresso libero e in concomitanza con la presentazione, a Perugia, della 51^ edizione del Festival, vedrà il talentuoso pianista italiano affrontare musiche di Weber, Debussy, Gounod/Liszt, Respighi, Chopin/Godowsky e Beethoven suonando sul cosiddetto ‘pianoforte dei record’, il Grand Prix 333 di Luigi Borgato.
“Questo concerto – dichiara Cristian Goracci, amministratore unico di Sogepu – segna l’avvio di un rapporto di collaborazione più stretto con il Festival delle Nazioni, di cui diverremo main sponsor per le prossime edizioni”. “Siamo particolarmente felici di poter consolidare la collaborazione con Sogepu – dichiara Giuliano Giubilei, presidente del Festival – perché ci permette di rafforzare il legame con la città e perché questa intesa rappresenta un ulteriore riconoscimento del valore della nostra manifestazione culturale quale strumento di crescita e di richiamo per Città di Castello”.
Il programma musicale della serata si caratterizza per una grande ricchezza di autori e stili: si aprirà con l’Invito alla danza op. 65 di Carl Maria von Weber, per proseguire poi con il primo libro delle Images di Claude Debussy e con il Valse de l’Opéra Faust di Charles Gounod nella trascrizione pianistica di Franz Liszt; seguiranno due pezzi di Ottorino Respighi: Siciliana e Gagliarda, libere trascrizioni di brani per liuto del sedicesimo e diciassettesimo secolo. Dopo una selezione di Studi di Chopin arrangiati da Leopol’d Godowsky – Trois Etudes composées pour le Méthode de Moscheles et Fétis e lo Studio combinato in sol bemolle maggiore dall’op. 10 n. 5 e dall’op. 25 n. 9 Badinage – il finale di serata sarà con la Sonata per pianoforte in do diesis minore op. 27 n. 2 Al chiaro di luna di Ludwig van Beethoven.
Francesco Libetta suonerà il Grand Prix 333, il cosiddetto ‘pianoforte dei record’: 730 chili di peso, una lunghezza di 3,33 metri, 5 pedali, una cassa armonica di circa 1 metro quadrato più grande rispetto a quella di un pianoforte gran coda tradizionale. Opera ideata, progettata e costruita da Luigi Borgato, padovano classe 1963, l’ultimo maestro artigiano che realizza ancora a mano pianoforti da concerto. 15000 pezzi, disegnati e assemblati manualmente, per un costo che si aggira intorno ai 330mila euro. E sul telaio in ghisa, una dedica: a Bartolomeo Cristofori, inventore del fortepiano.
Francesco Libetta ha realizzato integrali di Beethoven (le 32 Sonate), Händel (la registrazione di tutte le opere per tastiera), Chopin (tutte le opere per pianoforte con numero d’opera) e Godowsky (i 53 Studi sugli Studi di Chopin). Ha studiato composizione con G. Marinuzzi a Roma e J. Castérède a Parigi. Ha scritto per il teatro e per il cinema, acusmatica, cameristica, orchestrale. Avviato alla direzione d’orchestra da A. M. Giuri e G. Zampieri, ha diretto repertorio sinfonico, operistico (Don Giovanni) e da balletto (Lo schiaccianoci). Sue registrazioni hanno ricevuto riconoscimenti quali Diapason d’Or e Choc de Le Monde de la Musique. È invitato da concorsi internazionali come presidente di giuria o in commissione (tra i quali Busoni di Bolzano, Premio Venezia, Horowitz di Kiev). Ha pubblicato saggi su storia ed estetica musicale; ricostruzioni di madrigali; scritti sulla vita operistica nel meridione d’Italia nel ‘700 e ‘800. Ha fondato il Festival di Miami a Lecce e l’Associazione Nireo, attiva anche come casa discografica.