La signora Mirella ha scritto una lettera indirizzata ai reparti di Chirurgia plastica e Senologia, lo scorso luglio le è stato rimosso un carcinoma alla mammella nella struttura tifernate, dov'è tuttora in cura
Una lettera di ringraziamento, a cuore aperto, agli operatori sanitari dell’ospedale di Città di Castello che l’hanno curata. L’autrice è Mirella Giorgetti, che lo scorso 6 luglio ha subito un delicato intervento di rimozione di un carcinoma alla mammella ed è attualmente in cura nella struttura tifernate per seguire il trattamento chemioterapico prescritto.
La missiva è arrivata nei giorni scorsi ai reparti di Chirurgia plastica e ricostruttiva e all’UOS di Chirurgia e senologia di Città di Castello: “In queste lunghe, difficili e faticose giornate in cui mi sottopongo alle cure, sento più che mai il bisogno e desiderio di rivolgere un pensiero speciale e un sentitissimo ringraziamento a quanti ho incontrato in questo percorso, che so bene non essere purtroppo soltanto il mio.
Tre bollini rosa a Castello e 2 a Branca, ospedali sempre più “a misura di donna”
La prima persona che Mirella cita nella lettera “per la straordinaria umanità e professionalità” è il dottor Luciano Carli, il chirurgo che l’ha operata: “Le sue capacità di ottimo medico sono certamente note a tutti, ma il lato umano e la rara dote di mettere a suo agio e – perché no- tranquillizzare un paziente, queste le ho sperimentate in prima persona”.
“Al dottor Marino Cordellini, che ha eseguito l’intervento ricostruttivo, – continua Mirella – va il mio grazie speciale, perché ha saputo ricordarmi l’importanza di proseguire con caparbietà nella mia vita normale, nonostante la prova difficilissima che sto affrontando. La sua attenzione e sensibilità verso il ‘sentire’ delle donne sono davvero fuori dal comune. Infine, ma non certo per ordine di importanza, vorrei sottolineare la gentilezza e disponibilità di ciascun medico che si è affacciato alla mia camera di ospedale. Lo stesso vale per la caposala, tutti gli infermieri e gli Oss che sono riusciti, con simpatia e garbo, a rendere il mio ricovero – se possibile – meno duro”.
“Da paziente ancora in cura, – conclude – mi piace ricordare e far sapere quanta professionalità, competenza, umanità ed empatia ho potuto trovare presso l’ospedale di Città di Castello, in cui ho avuto (e ho) la ‘’fortuna’’ di essere assistita.