Cinque allevamenti di trote situati in Valnerina sono stati posti sotto sequestro, su ordine del gip del tribunale di Spoleto, da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale e dai carabinieri forestali di Sant’Anatolia di Narco. Il provvedimento è stato preso nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica spoletina che vede indagate tre persone per vari reati.
I sigilli sono stati apposti nella mattinata di giovedì agli allevamenti ittici di Piedipaterno (Vallo di Nera), di Corone e Borgo (Preci) di Campi (Norcia) e di Vallicelle (Cerreto di Spoleto), di proprietà di due diverse società.
Le accuse riguardano scarichi di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose in assenza della prescritta autorizzazione in violazione del d.lgs. 152/2006 oltre ad altre ipotesi di reato che riguardano la gestione dei rifiuti (abbandono di rifiuti e utilizzazioni agronomiche non autorizzate), falso in atto pubblico e danneggiamento delle acque del fiume Nera.
In particolare quattro impianti di itticoltura sono di proprietà della Ittica Tranquilli srl ed un quinto della Santocore e C. snc. Tre il numero degli indagati – fanno sapere i forestali – oltre alle due società titolari degli impianti, cui sono stati contestati gli illeciti amministrativi da reato previsti dal d.lgs.231/01.
L’attività degli allevamenti di trote però non viene fermata: il giudice per le indagini preliminari ha infatti affidato la gestione ordinaria degli impianti ad Arpa Umbria, nominata custode giudiziale, “per il periodo necessario ad ottenere le autorizzazioni ambientali ed il ripristino della regolarità della gestione dei rifiuti e degli scarichi”.