Al progetto ha contribuito a nche la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia | Cristina Colaiacovo: una strategia obbligata
Associazioni, imprenditori, cittadini. Sono i destinatari della nuova Guida all’Europrogettazione, completamente rinnovata e “firmata” dal mondo delle Fondazioni italiane di origine bancaria, tra le quali la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (www.guidaeuroprogettazione.eu). Un’utile bussola per muoversi nel complesso mondo dei fondi e dei progetti europei.
Una Guida al passo con le opportunità offerte dalla nuova Programmazione europea 2021-2027, che “vale” per l’Italia fino a 350 miliardi di euro,considerando l’insieme dei fondi e dei contributi nazionali e comunitari a disposizione nel settennio. Una piattaforma per condividere e promuovere anche il lavoro delle Fondazioni nel campo dell’attività europea e internazionale e le buone pratiche dei territori nel campo dell’Europrogettazione.
Le Fondazioni coinvolte
Ideata e promossa dalla Fondazione CRT, la Guida conta oggi sull’adesione di Acri, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e di altre 6 Fondazioni, oltre a CRT: Cariplo, CRC, Cariverona, CR Firenze, Cassa di Risparmio di Bolzano, Trento e Rovereto.
La nuova guida
Cosa offre la nuova Guida? Un sito completamente rinnovato e a misura di utente, con nuovi strumenti e contenutidi approfondimento, case history, interviste e podcast; nuove risorse e attività di formazione che coinvolgeranno i “players” europei e nazionali (agenzie nazionali, rappresentanti delle istituzioni europee, esperti in Europrogettazione) per accompagnare gli stakeholder nel percorso di partecipazione ai programmi e bandi europei; sondaggi e indagini conoscitive sulle necessità dei cittadini europei; presenza sui social rafforzata.
Cristina Colaiacovo: risorse Ue una strategia obbligata
“Con la pubblicazione della Guida – afferma la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo – entra in piena operatività un progetto che, con altre Fondazioni italiane, ci vede impegnati in rete e nei rispettivi territori per promuovere un insieme di strumenti e percorsi di accompagnamento che semplifichino e facilitino l’accesso ai bandi dell’Unione Europea, ancora poco esplorati ed utilizzati. Con i fondi pubblici ormai insufficienti e le nuove e crescenti richieste sociali, le risorse UE sono una strada obbligata che, oltre al superamento di alcuni limiti dal punto di vista tecnico, richiede un nuovo approccio culturale verso una progettazione che punti all’innovazione sociale e allo sviluppo economico e che sappia coniugare radicamento territoriale e proiezione europea. L’adesione alla Guida si inserisce in un percorso più strutturato che la nostra Fondazione ha intrapreso per fare da “connettore” tra il contesto locale e Bruxelles, sviluppando un hub per fornire informazioni tempestive e mirate sulle principali opportunità e supportare con formazione e competenze specialistiche la capacità di attivare progetti di qualità, sostenibili e in grado di generare impatti in tempi rapidi”.
La Fondazione CRT
“La crescita dei territori passa anche e soprattutto dall’Europa: un orizzonte entro il quale le Fondazioni come CRT svolgono un ruolo di ‘ponte’ tra la dimensione locale e quella internazionale, creando reti e collegamenti tra progetti e risorse, e lavorando come aiuto-registi al fianco delle istituzioni per far rinascere le comunità dopo la pandemia – afferma il presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia –. Questa Guida è il nuovo regalo che la Fondazione CRT, in occasione del proprio trentennale, offre alle associazioni non profit, alle imprese e ai cittadini per orientarsi nell’Europa dei prossimi anni, attenta alle persone, al sociale, all’ambiente, alle tecnologie”.
“Fin dal 2016 abbiamo voluto creare uno strumento innovativo e aperto a tutti come la Guida all’Europrogettazione capace di avvicinare e orientare i cittadini all’Europa e al complesso mondo dei fondi e progetti europei – dichiara il segretario generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Siamo particolarmente soddisfatti che nel tempo un numero crescente di Fondazioni abbia deciso di aderire nel supporto di questa importante iniziativa, contribuendo così alla formazione e alla crescita di tanti giovani Talenti. Ora più che mai i fondi europei costituiscono una leva straordinaria per rinnovare il Paese e costruire un futuro più sostenibile per la next generation”.
Il “pubblico” della guida
Più che quadruplicato dal 2016 al 2020, supera la soglia dei 100.000 “utenti unici”, ed è giovane: il 51% degli utenti è under 35, il 70% ha meno di 44 anni. Tra i fruitori della Guida figurano anche diversi atenei italiani, come l’Università degli Studi di Torino, l’Università di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che usano questo strumento come risorsa didattica per gli studenti.
Il “tesoretto” europeo. Il contesto conferma l’importanza di cogliere l’opportunità rappresentata da fondi e progetti europei.
Da una parte, l’Italia è uno dei Paesi che beneficia maggiormente dei fondi europei, in termini sia assoluti sia relativi. Si stimano circa 40 miliardi di euro di risorse UE per i Fondi Strutturali, altri 40 miliardi derivanti dai programmi europei, circa 80 miliardi sotto forma di sovvenzioni per la ripresa post-pandemia (Next Generation EU, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR e REACT-EU), circa 120 miliardi di possibili prestiti nell’ambito di Next Generation EU e più di 70 miliardi di euro di cofinanziamenti nazionali; senza considerare i fondi destinati all’Italia in ambito agricolo.
Fondi Ue, opportunità spesso non colta
D’altra parte, l’Italia è in fondo alla classifica per capacità di accedere ai fondi europei: secondo un report della Corte dei Conti europea (settembre 2020), l’Italia è penultima per capacità di assorbimento dei fondi del bilancio 2014-2020, con circa il 38% delle risorse effettivamente erogate dall’Unione Europea (ultima la Croazia, ferma al 36% e ultimo Paese entrato nell’Unione). Secondo dati riportati da Acri (giugno 2020), per ogni euro dato all’Europa, l’Italia ha “portato a casa” 60 centesimi (contro 1,55 euro della Gran Bretagna, 1,5 euro dell’Austria, 1,45 euro dell’Olanda e 0,94 centesimi della Germania).