Le ex fonderie Tacconi nel mirino dopo alcune analisi indipendenti, Pastorelli chiede screening della popolazione. Ma c'è chi contesta il legame tra l'azienda e i valori emersi
Le fonderie ex Tacconi tornano al centro del dibattito politico. Il sindaco Stefania Proietti ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, all’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e all’Usl Umbria 1 in merito alle emissioni che provengono dalla fonderia ubicata in via Protomartiri Francescani, a poca distanza dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Il tutto accade dopo un servizio del Tgr Umbria, nel quale i residenti hanno mostrato le analisi svolte da un laboratorio privato: nei capelli e quindi nel corpo umano si trovano tracce, in concentrazione elevata, di tallio, mercurio, arsenico, uranio, rodio e piombo. Per questo il consigliere regionale Stefano Pastorelli chiede uno screening sui residenti nella zona delle fonderie ex Tacconi e un monitoraggio di aria e suolo, rivolgendosi agli assessori Luca Coletto e Roberto Morroni e al direttore generale della sanità umbra Massimo D’Angelo. Come spiega Pastorelli, “visti i risultati degli esami, Arpa dovrebbe monitorare la qualità dell’aria e del suolo e procedere parallelamente ad uno screening sulla popolazione per accertarsi dei valori riscontrati. Alla luce dei risultati che emergeranno – conclude Pastorelli – valuteremo nuove iniziative da intraprendere a tutela della salute dei cittadini”.
“La fonderia ex Tacconi – scrive invece il sindaco di Assisi Stefania Proietti annunciando l’esposto che parte sempre dalle analisi svolte dal laboratorio privato inviatele via pec dagli stessi residenti – è stata oramai da tempo oggetto di reiterate nostre contestazioni in ordine alla emissione sia di odori che di elementi inquinanti e per tale ragione ho in più occasioni chiesto l’intervento della Usl e dell’Arpa al fine di accertarne il reale stato”.
“L’invio dei documenti di analisi da parte dei cittadini – è scritto nell’esposto – in relazione alla mia funzione di sindaco, pur non disponendo il comune di strumenti di analisi atti ad accertarne tutti gli aspetti, impone un immediato e urgente ed ulteriore accertamento delle emissioni nonché di ogni altra situazione connessa, che possa generare rischi di qualunque genere per la salute e la sicurezza pubblica”. “La questione, proprio perché si tratta di salute pubblica, – conclude il sindaco – assume priorità assoluta e quindi sono a richiedere alle autorità in indirizzo, con indifferibile urgenza, un intervento volto a effettuare tutte le verifiche del caso e a rappresentarle onde poter valutare ogni possibile azione nella propria sfera di competenza”.
Ma intanto c’è chi insorge contro Proietti e Pastorelli, come l’ex amministratore delegato delle Fonderie, Pietro Tacconi, che sui social – nei profili dei due politici locali – contesta le analisi in questione: “Piombo, Cadmio, Arsenico, Tallio, Uranio!, Rodio, Mercurio. Questi sono TUTTI elementi che NON prendono parte ai nostri processi produttivi, assenti nel modo più assoluto, inesistenti come materie prime, e anche come materie ausiliarie. Comunque, – prosegue ironicamente l’ex numero uno dell’azienda – grazie mille da parte mia e delle oltre 500 famiglie che si sudano onestamente il pane ogni giorno, in una azienda sana, seria e rispettosa di regole e leggi”. Le fonderie assisane, tra l’altro, più volte in questi anni hanno evidenziato – dati alla mano – il rispetto dei parametri di legge. E nel 2021 era stato reso noto anche l’esito del monitoraggio condotto dall’Arpa nella zona a seguito del protocollo d’intesa siglato con il Comune di Assisi.