Passano i secoli, ma lo scontro tra le due anime dell’Umbria non sembra destinato a placarsi, e così torna a galla – tanto per restare in tema – la storica e mai risolta ‘guerra dell’acqua’ tra l’etrusca Perugia e la città di Foligno. La vicenda politico-storico-giudiziaria approda ora in Cassazione: la suprema corte si troverà ad esaminare l’eterna vicenda legata i prelievi effettuati dalla città del Grifo alle sorgenti del fiume Topino. I folignati chiedono un risarcimento di tre milioni di euro, dopo che i primi due gradi di giudizio civile hanno dato ragione ai corregionali perugini. Il fuoco sotto la cenere si era riacceso ad inizio degli anni ’90 con una denuncia presentata dal Wwf che all’epoca ottenne la condanna del presidente del Consorzio Acquedotti di Perugia, sentenza che, dopo essere arrivata alla Corte di Cassazione passò in giudicato. A sostegno del Comune di Foligno si è schierato anche il Ministero dell’Ambiente, ma Perugia non intende cedere ed il sindaco Andrea Romizi ha firmato il decreto per la costituzione in giudizio.
Tra Foligno e Perugia riesplode la ‘guerra dell’acqua’
Approda in Cassazione la richiesta danni al capoluogo umbro, per i prelievi dal Topino
Lun, 13/03/2017 - 16:41