L’allenatore del Foligno Calcio, Giovanni Pagliari, ha scritto questo pomeriggio una lettera spontanea alla città. Questo il testo:
“Data l’attuale situazione in cui versa la nostra squadra, ho ritenuto opportuno rivolgermi alla tifoseria, alla città e a tutti quelli che hanno a cuore questi colori, per esprimere alcune considerazioni personali che ritengo possano essere d’aiuto.
Se ho deciso di parlare così apertamente l’ho fatto per gli stessi motivi che mi hanno spinto, all’inizio di questa stagione, ad accettare una sfida tanto impegnativa quanto stimolante. La situazione in cui si è venuta a trovare la squadra a questo punto della stagione è oggettivamente difficile e questo è evidente a tutti, ma il calcio ci ha insegnato che non c’è nulla di irreparabile e di irrimediabile. È in momenti come questi che dobbiamo unirci ed i veri tifosi devono dimostrare l’amore e l’attaccamento ai propri colori perché le scene cambiano, gli attori se ne vanno con tristezza, ma il teatro rimane per sempre! Trovare il capro espiatorio, i colpevoli, i responsabili, serve soltanto a disperdere quelle energie che dovrebbero essere canalizzate per il bene comune: la salvezza del Falco.
Noi dobbiamo lottare insieme perché solo così, anche se sconfitti, dimostriamo di non essere perdenti. La squadra ha bisogno del sostegno di voi tifosi per creare quell’alchimia che, nei miei due anni trascorsi qui, ha portato a successi insperati. Più forte tornerà il vostro apporto, il vostro calore e il vostro affetto, maggiore sarà la speranza e la convinzione, per non mollare e per lottare fino all’ultimo minuto.
Io non sono stato mai tifoso, la mia professione non me lo ha permesso, ma quello che fate voi è qualcosa di speciale e particolare: andate dietro ai sogni e non ai soldi! E anche se in questo momento è arduo sognare, il vostro amore per i colori e la maglia vi dovrebbero aiutare a scacciare i cattivi pensieri, il pessimismo e unirci ancora di più. Salutando, mi viene in mente una frase che ho sempre amato “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”: uniti per tentare di compiere un’impresa impossibile, per raggiungere un sogno irrealizzabile, ma con la forte convinzione di poter gioire insieme anche questa volta”.