Il Comitato etico dovrà esprimersi, la soddisfazione della giornalista affetta da sclerosi e dell'Associazione Luca Coscioni che la affianca
Il Tribunale ha parzialmente accolto la richiesta di Laura Santi, la giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, che, assistita dall’Associazione Luca Coscioni, sta portando avanti una battaglia per il riconoscimento dell’aiuto alla morte volontaria. Ma quanto deciso dai giudici è molto importante, perché riconosce il diritto di Laura al proseguimento dell’iter burocratico, intimando entro 30 giorni che si esprima il Comitato etico.
Spiega Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e difensore di Laura Santi, che coordina anche il collegio legale di difesa e studio: “La decisione del giudice del Tribunale di Perugia accerta il diritto di Laura Santi a ottenere il completamento delle verifiche di cui alla sentenza Cappato ovvero [si riporta testualmente il dispositivo] ‘accerta il diritto della ricorrente ad ottenere un parere espresso del Comitato etico regionale, che dovrà essere emesso entro 30 giorni dalla sua costituzione a norma del DM 26.1.2023, che a sua volta dovrà intervenire entro 30 giorni dalla presente ordinanza. Accerta il diritto della ricorrente, qualora all’esito del parere del Comitato etico e delle valutazioni rimesse ad AUSL vengano individuate positivamente le precondizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito, ad ottenere che la AUSL convenuta indichi anche le modalità di attuazione del fine vita, individuando farmaco e posologia. A seguito di quanto accertato e riconosciuto dal giudice, ci riserviamo di procedere con ulteriori azioni affinché, come stabilito dalla Corte Costituzionale, non vi sia alcun discrimine tra la scelta di Laura Santi di procedere con l’aiuto al suicidio e quella di una persona malata che invece, previa attivazione della sedazione palliativa profonda, rifiuti terapie e assistenza a carico del Servizio Sanitario Nazionale”.
Laura Santi ha 48 anni e da quando ne aveva 20 è affetta da sclerosi multipla: “Sono felice per la decisione di oggi, attendo ora i passi successivi affinché sia rispettata la mia volontà senza discriminazioni rispetto a chi sceglie di accedere al fine vita con modalità diverse a carico della sanità pubblica”.
Dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “Anche il Tribunale di Perugia evidenzia la necessità di una legge che preveda tempi certi per l’accesso alla morte medicalmente assistita, ed è proprio quello che chiede la Proposta di Legge Regionale di iniziativa popolare dell’Associazione Luca Coscioni, al fine di garantire tempi certi e impedire discriminazioni tra Regioni e malati”.
I precedenti passaggi dell’iter
Il 20 aprile 2022, nel rispetto della sentenza “Cappato” della Corte Costituzionale, Laura Santi ha inviato all’AUSL Umbria 1 la richiesta di verifica delle condizioni per accedere all’aiuto alla morte medicalmente assistita mediante autosomministrazione del farmaco letale. Il 2 dicembre 2022 ha ricevuto la relazione medica del gruppo multidisciplinare istituito presso l’azienda sanitaria che, nel mese di novembre, aveva effettuato presso il suo domicilio le necessarie visite e i dovuti colloqui al fine di verificare la sussistenza dei predetti requisiti. Il 16 marzo 2023, l’AUSL Umbria 1 ha comunicato alla signora Santi che il Comitato Etico non aveva ancora un assetto organizzativo e operativo per esprimersi nella materia e così, in assenza di una effettiva risposta alla propria richiesta, il 24 maggio Laura Santi, tramite i suoi legali, ha depositato un ricorso d’urgenza (ex art. 700 cpc) presso il Tribunale di Perugia contro la AUSL Umbria 1 affinché le venisse ordinato di concludere la verifica di cui alla sentenza 242/2019 e cioè: 1) completare la relazione medica con indicazione anche del farmaco e delle modalità di autosomministrazione; 2) acquisire il parere del comitato etico; 3) all’esito positivo dei punti 1 e 2 procedere con l’assistenza da parte dell’azienda sanitaria e all’erogazione di quanto necessario.