Camilla Ancilotto (Mutaforma), Giuseppe Biasio (Opere 1973-20..) e Giuseppe Ripa (Home Ground) a Palazzo Collicola, Julien Friedler (La Forêt del âmes – 2010) alla chiesa dei SS. Giovanni e Paolo: queste le proposte del direttore Gianluca Marziani per le mostre estive di Palazzo Collicola Arti Visive, inserite nel programma ufficiale del 60° Festival dei Due Mondi, e che inaugureranno sabato 24 giugno alle ore 12.
Le mostre di Camilla Ancilotto e Giuseppe Ripa proseguono fino a domenica 8 ottobre; la mostra di Giuseppe Biasio fino a domenica 24 settembre, mentre la mostra di Julien Friedler (l’inaugurazione si terrà alle ore 18 nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo) prosegue fino a domenica 3 settembre.
Camilla Ancilotto sarà protagonista estiva lungo la planimetria gentilizia del Piano Nobile di Palazzo Collicola Arti Visive. Le opere che presenta l’artista sono puzzle pittorici dalle molteplici chiavi compositive. In pratica, girando i singoli parallelepipedi (o altre forme geometriche) su un asse (il principio del pallottoliere) si completa una singola immagine o si mescolano assieme immagini diverse. Viene a crearsi un’interazione in cui il fruitore potrà cambiare l’ordine sequenziale e, soprattutto, entrare nel principio dinamico del pensiero originario, completando un’opera che richiede azioni manuali, tattilità, immaginazione attiva, orientamento della fantasia.
Giuseppe Biasio racconta una bella vicenda italiana dai risvolti ammirevoli. È la storia di un uomo che fin da giovane ha frequentato l’umanità internazionale dell’arte contemporanea, maestri come Robert Rauschenberg o Antoni Tàpies, molte Biennali veneziane in presa diretta, altri giganti come Julian Schnabel, Mario Schifano, Emilio Vedova… tutto ciò, inutile dirlo, ha poi trovato una forma propria, non limitando l’effetto al presenzialismo ma agendo sulle cause, sulle motivazioni, sull’ispirazione, nonché sui materiali e temi che ogni quadro affrontava e ancora affronta.
Palazzo Collicola Arti Visive presenta Giuseppe Ripa, di nuovo a Spoleto dopo la personale realizzata nel 2013 lungo le sale del Piano Nobile. Un ritorno che conferma la linea del direttore Marziani, deciso a coinvolgere alcuni artisti nel lungo periodo, così da sviluppare processi virtuosi di collaborazione, col fine di integrare l’autore nella metodologia dei programmi museali.
Lo scorso giugno Julien Friedler occupava Palazzo Collicola Arti Visive con una mostra che proponeva un insieme antologico di opere, dai primi quadri del 1998 alle ultime produzioni del 2016. L’evento riscosse un bel successo e accolse, in occasione del Festival dei Due Mondi e durante le settimane successive, oltre 40.000 visitatori.
“Il terremoto del 24 agosto colpì il museo mentre era allestita la mostra di Julien Friedler – ha spiegato il direttore artistico Gianluca Marziani – L’unica opera danneggiata in tutto il Palazzo fu una scultura in vetro dell’artista belga: da qui l’idea di un risarcimento morale attraverso uno spin off espositivo, a un anno di distanza da quella mostra antologica. Assieme a Dominique Stella abbiamo scelto di riallestire una delle opere più complesse e moralmente universali di Friedler. Ed ecco la sua speciale foresta dentro una chiesa sconsacrata dalle fascinazioni medievali e dai contrasti che esaltano la natura multidisciplinare dell’artista”.