“Condivido e mi associo alla nota del Ministero dei beni e delle attività culturali e alle dichiarazioni del ministro Rutelli, in relazione all'esigenza di porre fine con tutta urgenza ai contrasti tra Fondazione e Associazione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e di lavorare tutti insieme per il rilancio della manifestazione”. Così si è espresso l'assessore regionale alla cultura Silvano Rometti il quale ha affermato che “a Spoleto non si può andare avanti in una situazione di conflitto che rischia di compromettere il futuro di una manifestazione culturale di prima grandezza che – ha aggiunto l'assessore – ha un valore intrinseco in se per la qualità e la capacità di innovazione colturale e, contemporaneamente, porta e promuove l'immagine di Spoleto e dell'Umbria in Italia e nel resto del mondo”. Rometti ha ricordato i numerosi tentativi di composizione delle controversie messi in atto, al momento senza successo, dalla Regione dell'Umbria. A giudizio di Rometti, per il festival spoletino “necessitano scelte urgenti che, in caso di non composizione dei contrasti, è giusto faccia il ministero”. “Di fronte al ripristino urgente e auspicabile di un clima di armonia e di fronte ad un serio piano di rilancio del Festival, la Regione – a giudizio di Rometti – sarà, come sempre, disponibile e pronta a fare la sua parte”.
Di parere opposto l'onorevole dell'Udc Maurizio Ronconi.”Il Ministro Rutelli sul Festival dei Due Mondi di Spoleto – afferma il parlamentare umbro – invece che poco credibili ultimatum avanzi delle proposte magari partendo dal disegno di legge predisposto dal sottoscritto. Desta per altro stupore la presa di posizione dell'Assessore Rometti in rappresentanza di una Regione che semmai si è distinta sino ad oggi solo per il reiterato e ingiustificato disinteresse. Se qualcuno ancora immagina di risolvere la gravissima situazione del Festival di Spoleto rivendicando tutte le ragioni e riversando ogni responsabilità sulla famiglia Menotti, sbaglia e ha evidentemente in animo solo l'idea di smontare il Festival magari per sostituirlo con qualche sagra o festival dell'Unità.”