“Quella di Silvia Colasanti (Proserpine ndr.) sarà un opera corposa, colta, più forte, molto diversa dal Minotauro (CLICCA QUI). Ci saranno 7 interpreti di cui 6 giovani e straordinarie voci femminili. Quest’opera, a differenza di altre composizioni di genere contemporaneo ha il merito di aver inventato uno stile vocale. Avremo una scenografia con 3 enormi quadri dipinti da Sandro Chia (Giorgio Ferrara accenna a 10 di altezza per 8 di larghezza ndr.), mentre la direzione d’orchestra è affidata a Pierre André Valade, esperto di musica contemporanea e allievo di Luciano Berio. I costumi, affidati anche quest’anno a Vincent Darré, metteranno in scena i cantanti come statue, che si muovono con dei capitelli in testa…”.
Bastano queste poche parole del Direttore Artistico del Festival, Giorgio Ferrara, per accendere i riflettori su Spoleto62, a poco meno di 36 ore dall’apertura del primo sipario proprio con l’attesissima seconda prova operistica della compositrice Silvia Colasanti, ormai assurta a feticcio per gli amanti dell’opera contemporanea.
Se infatti il primo weekend del Festival di solito riserva una concentrazione di spettacoli molto simile al “colpo di cannone” rossiniano, queste prime anticipazioni, dosate con maestria da Ferrara nella consueta conferenza stampa di apertura della manifestazione, rendono l’attesa della Prima molto più frizzante.
Accanto al Direttore Artistico c’è il Presidente della Fondazione, il sindaco Umberto de Augustinis e il vicepresidente, nonchè “anima” degli Amici di Spoleto, Dario Pompili.
Entrambi in apertura di conferenza, non lesinano parole di soddisfazione e ringraziamenti per Ferrara ed il Festival, motore cittadino che riesce ancora una volta a tenere alta la bandiera della città e del territorio intorno.
Il sindaco de Augustinis in particolar modo, rende espliciti i vantaggi di una proficua collaborazione tra Ente comunale e Festival, quando accenna alla riapertura di un piccolo tratto dell’ambulacro, scoperto all’Anfiteatro Romano,(“Il recupero dell’area dell’Anfiteatro è una mia fissazione” dirà poi il primo cittadino), dove verranno eseguiti per Spoleto62 una serie di concerti jazz a cura del Conservatorio Morlacchi di Perugia, primo piccolo segnale di vita su un pianeta ricchissimo che è sempre stato all’interno della città, ma mai esplorato fino in fondo.
In conferenza stampa si prosegue poi nella illustrazione del programma di apertura soffermando l’attenzione sugli spettacoli di maggior “grido” come il primo atto della danza al Festival, My French Valentino, affidata ai giovanissimi ballerini della Ecole-Atelier Rudra Bejart di Losanna, gli eredi del grande coreografo Maurice Bejart che a Spoleto è stato di casa per molte edizioni della manifestazione.
O come l’apertura della lunga maratona di repliche di Marisa Berenson con Berlin Kabarett, che dal 29 giugno sino al 13 luglio metterà in scena la Germania degli anni ’20, tra musica, tradizione popolare, fisicità esplicita e censurata. Tavolo riservato e flute di bollicine incluso nel prezzo del biglietto.
Ancora danza con il ritorno di Eleonora Abbagnato, madrina di tantissimi artisti italiani impegnati oggi nelle maggiori compagnie di danza del mondo. Tra le proposte in programma segnaliamo due momenti di sicuro interesse artistico: Claudio Cangialosi, dell’Opera Ballet Vlaanderen, danza un brano di Sidi Larbi Cherkaoui; Sasha Riva e Simone Repele, già all’Hamburg Ballett di John Neumeier e oggi al Ballet du Grand Théâtre de Genève, interpretano una creazione di Marco Goecke.
Curiosità, ma anche un acceso interesse culturale per Takigi No, lo spettacolo di No giapponese “alla luce dei falò”. Con la consueta “premura”, Ferrara avvisa tutti che a differenza degli spettacoli tradizionali, della durata di quasi 5 ore, quello di Spoleto sarà tagliato su misura con tempi umani al disotto delle due ore. Un assaggino insomma.
Il primo weekend è anche musica, naturalmente, ed il clou sarà l’Orchestra Filarmonica di Medellin, Colombia. Prosegue la fortunata collaborazione internazionale con il Cartagena Festival Internacional de Musica.
Prendono avvio anche i programmi dei giovani dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e quello ricchissimo ed interessantissimo di La MaMa Spoleto Open 2019. La MaMa prosegue, con il coordinamento di Adriana Garbagnati, il suo lavoro di costruzione di una comunità internazionale di artisti, residenti e non, che scelgono Spoleto per presentare le loro creazioni orginali.(CLICCA QUI)
Molti anche gli eventi collaterali, tra cui segnaliamo il tradizionale appuntamento di apertura della Fondazione Carla Fendi, ancora una volta nel segno della scienza, con Ecce Robot.
La stoccata finale
Per quanto riguarda gli ospiti di riguardo, al netto dei Vip che non fanno mai mancare la loro presenza al primo weekend, non sembra ci siano arrivi in programma di figure istituzionali di rilievo del governo in carica (tranne forse un delegato del Ministro della Culura).
“Che vi devo dire– commenta con lucida determinazione Giorgio Ferrara- noi facciamo degli spettacoli. Ci sono alcuni governi che amano il teatro, la musica, il balletto. E poi ce ne sono altri che non li amano. Dovete riferirvi alle passate edizioni e vedere quali erano le presenze in tal senso”.
E aggiunge poi, colpendo di sciabola, “Stanno tutti pensando alla Flat Tax o se saranno ancora li nei prossimi mesi…ma è una cosa che non mi ha mai preoccupato e di cui francamente, non me ne importa”.
Il tutto mentre il sindaco de Augustinis cerca di sminuire il fendente.
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Foto Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)
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