I sindaci di Città di Castello, San Giustino e Sansepolcro scrivono ai rispettivi assessori regionali alle Infrastrutture, Enrico Melasecche (Umbria) e Stefano Baccelli (Toscana) per chiedere principalmente un tavolo di confronto inerente il ripristino della Ferrovia Centrale Umbra (Fcu) nel tratto che passa appunto nei tre Comuni dell’Altotevere.
Dopo 100 anni di onorato servizio, dal 12 settembre 2017 questo tratto è infatti un binario morto e non è dato capire quando riprenderà la circolazione su tutta la linea ferroviaria.
“Risorse ad oggi insufficienti per i lavori sulla Fcu”
Nonostante la Regione Umbria abbia predisposto un Piano operativo di interventi, d’intesa con il Governo nazionale, per la riqualificazione e messa in sicurezza dell’intera tratta della Fcu “le risorse messe in campo ad oggi – dicono Luciano Bacchetta, Paolo Fratini e Mauro Cornioli – ci risultano insufficienti per completare i lavori su tutto l’asse ferroviario e consentire di operare un investimento strategico sull’intera infrastruttura regionale, per interconnettere Fcu con l’infrastruttura di competenza dello Stato, con evidenti benefici per l’abbattimento dei tempi di percorrenza e la qualità del servizio”.
“Ci risultano saltati anche tutti i cronoprogrammi – continuano i tre sindaci – Il 2019 avrebbe dovuto vedere la rinascita della Fcu ed il definitivo passaggio dalla gestione da Umbria Mobilità a RFI. L’auspicio è che si torni presto a trasportare nella sua interezza studenti, lavoratori e turisti con notevole aumento dei servizi e beneficio ambientale“.
Stazione Medioetruria
L’Alta Valle del Tevere guarda con molto interesse le risorse e i programmi del Recovery Plan. “La fetta più grossa (circa 19 miliardi) – si legge nella missiva agli assessori regionali – andrà al completamento delle linee ferroviarie di Alta velocità, in sintonia con le indicazioni di Bruxelles che privilegiano il trasporto su rotaia rispetto a quello stradale. A questo proposito riteniamo che la costruzione della stazione Medioetruria (che sorgerebbe in Val di Chiana, ndr), oltre ad essere un progetto sostenibile che ha un bacino di utenza di circa 2 milioni di utenti, sia per noi prioritaria“.
“Non vi è dubbio – concludono – che la stazione di Medioetruria e la sua interconnessione con lo sfondamento a nord della Fcu, costituiscano un’opportunità di straordinaria importanza per gli utenti di Umbria e Toscana. Per le nostre regioni, in particolare, agganciare l’alta velocità significa non solo velocizzare i collegamenti verso il nord, da Bologna a Milano a Torino, ma avere positive ricadute sull’intero sistema del trasporto regionale, sia ferroviario che su gomma. Insomma un vero e proprio motore di sviluppo per il nostro territorio“.